“Non ha aggredito i carabinieri”, assolto un gelese che da anni vive nel Lazio

 
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Gela. “Assolto perché il fatto non sussiste”. E’ arrivato il verdetto favorevole per un gelese che da tempo, ormai, risiede in provincia di Roma. I pm hanno chiesto la condanna. Luigi A. era accusato di resistenza a pubblico ufficiale. In base alle contestazioni mossegli dai magistrati della procura di Civitavecchia, avrebbe aggredito, ferendoli, due carabinieri. Tutto si sarebbe verificato al culmine di un alterco legato ai rapporti con l’inquilino di un appartamento di sua proprietà. Prima, l’arrivo dei militari, e poi la richiesta di esibire i documenti. Davanti al rifiuto del gelese, che peraltro da anni conosceva uno dei carabinieri, i militari avrebbero preteso l’identificazione. L’uomo sarebbe finito anche contro un muro. I pm di Civitavecchia ne hanno comunque chiesto la condanna ad un anno e mezzo di reclusione. I due carabinieri si sono costituiti parte civile. I loro legali hanno chiesto una provvisionale da ventimila euro. La difesa, però, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, nel corso della discussione finale, ha fatto emergere diverse anomalie rispetto a quanto ricostruito dai pm. L’imputato, infatti, non si sarebbe sottratto all’identificazione ma, invece, avrebbe cercato di avere un chiarimento con uno dei carabinieri intervenuti che conosceva da tempo. Sarebbe stato il gelese, in base alla difesa, ad essere stato costretto contro un muro dai militari.  

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