Non si sblocca la crisi del Gela, catanesi pronti a ritirarsi ed i Mendola lasciano tutto sospeso

 
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Gela. Definirla delicata è forse persino elegante. La situazione in casa Gela è legata ad un filo sottilissimo che da un momento all’altro rischia di spezzarsi.

Irrimediabilmente. Nel momento in cui scriviamo non ci sono sbocchi ad una trattativa complicata. Da una parte ci sono i fratelli Mendola, che hanno ribadito più volte l’intenzione di cedere anche il loro 40 per cento. Dall’altra l’amministrazione che prova a mediare con un gruppo di rappresentanti catanesi che sarebbero disposti a rilevare il 60 lasciato da Tuccio.

Inutile girarci attorno. Nell’unico incontro avvenuto le due parti non si sono piaciute. I Mendola non faranno società con i catanesi e viceversa. Punto. I primi hanno ribadito sino a 24 ore fa di aver prospettato sabato all’amministrazione diverse opzioni: cessione del loro 40 per cento (smentendo le voci di una richiesta di 80 mila euro), ma anche acquisizione totale del club a determinate condizioni.

Nessuna pec è però arrivata al sindaco. Il Comune si muove con cautela perché si tratta pur sempre di un club calcistico privato. Gli equilibri sono labili. L’amministrazione è anche andata oltre, cercando altri potenziali soci (gelesi) pur con quote di minoranza. Ma se le parti non si incontreranno nuovamente difficilmente si troverà una sintesi.  

Al 12 luglio manca poco. Entro quella data occorrerà versare i circa 15 mila euro di tassa di iscrizione ed i 31 mila di fidejussione bancaria.

I tifosi si riuniranno stasera per decidere quali azioni intraprendere per evitare un nuovo 2011

Intanto cambia l’utilizzo dei giovani. Le società hanno l’obbligo di impiegare almeno quattro calciatori “giovani” così distinti in relazione alle seguenti fasce di età: – 1 nato dal 1° gennaio 1997 in poi – 2 nati dal 1° gennaio 1998 in poi – 1 nato dal 1° gennaio 1999 in poi.

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