Presunte irregolarità nel cantiere per il maxi capannone sulla 117 bis, accuse ad uno dei responsabili dell’azienda

 
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Gela. Irregolarità, soprattutto sul fronte dell’assunzione degli operai e su quello del rispetto delle misure di prevenzione, vennero riscontrate dopo l’intervento degli ispettori del lavoro.

Gli ispettori nel cantiere. Gli accertamenti scattarono all’interno di un cantiere per la costruzione di un vasto capannone, successivamente diventato attività commerciale lungo la statale 117 bis Gela-Catania, praticamente alle porte della città. A rispondere di quei fatti è Roberto Carmelo Conte, ritenuto dagli inquirenti tra i responsabili dell’azienda che si occupava dei lavori, commissionati da un altro gruppo privato. Davanti al giudice Ersilia Guzzetta, sono stati sentiti tre operai che, al momento dei controlli, si trovavano all’interno del cantiere. Hanno confermato che, dopo l’ingaggio, non effettuarono alcuna visita medica né sostennero corsi di formazione in materia di sicurezza. Adempimenti effettuati solo successivamente, come confermato dalla difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Massimiliano Conti. I testimoni hanno riposto alle domande formulate anche dal pubblico ministero Sonia Tramontana che ha cercato di ricostruire quanto accaduto nel cantiere. I lavori vennero sospesi dopo l’emergere delle irregolarità. Il cantiere, però, venne successivamente completato. 

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