“Quei trasferimenti di denaro erano sospetti…”, parlano i finanzieri: a processo quattro professionisti

 
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Gela. Operazioni finanziarie sospette avviate tra società controllate sempre dagli stessi rappresentanti legali. I trasferimenti sotto verifica.  Sono stati i finanzieri che avviarono gli approfondimenti a parlare in aula, davanti al giudice Ersilia Guzzetta, nel dibattimento avviato nei confronti di Andrea Mauro, Anna Giudice, Pietro Catania e Gaetano Lorefice. Le società finanziarie al centro delle verifiche furono principalmente la Monesys spa e la Medimel spa. Proprio quest’ultima società sarebbe stata avviata nel tentativo di dar vita ad un istituto di moneta elettronica. “Per ottenere le autorizzazioni da Banca d’Italia – ha detto uno dei finanzieri rispondendo alle domande del pm Sonia Tramontana – era però necessario un capitale sociale di almeno un milione di euro”. In base alla ricostruzione d’accusa, quindi, le operazione di trasferimento di denaro tra le società sarebbero state organizzate proprio nel tentativo di alterare le successive valutazioni dei funzionari di Banca d’Italia che avrebbero dovuto dare il via libera alla procedura di costituzione dell’istituto di moneta elettronica. Accuse respinte dagli imputati, tutti rappresentanti delle società e professionisti, e dai loro difensori. Per gli avvocati Giacomo Ventura, Filippo Spina, Riccardo Lana, Maria Elena Ventura, Nicola Martello e Mariella Giordano si sarebbe trattato solo di normali operazioni finanziarie, non finalizzate ad alterare i valori del capitale sociale. Banca d’Italia, invece, è costituita parte civile. Nuovi testimoni verranno ascoltati nel corso della prossima udienza. 

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