Realizzate per la città, le opere d’arte dei detenuti di Balate rischiano di finire altrove

 
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Gela. Le hanno realizzate i detenuti del carcere di Balate, nel progetto coordinato dalla cooperativa “Prospettiva Futura”. Due opere d’arte create con materiali di riciclo erano destinate alla città. Dall’amministrazione comunale, però, ad oggi non ci sono state risposte. È stato l’artista Luigi Giocolano a coordinare l’attività dei detenuti che vogliono riscattarsi e mettere alle spalle gli errori del passato. Le opere, che ricostruiscono figure mitologiche della classicità locale, sono conservate in via Ascoli, con la disponibilità dell’Arci locale. Senza risposte da Palazzo di Città, potrebbero finire altrove, magari ad abbellire altri Comuni.

È stata necessaria un’attività molto lunga, con la selezione dei materiali che sono stati assemblati nel corso del laboratorio Fuori Le Mura, finanziato dalla Fondazione Con il Sud, in collaborazione con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Caltanissetta-Enna. Ora, però, tutto il lavoro fatto dai detenuti per la città potrebbe rivelarsi l’ennesima occasione persa, in un periodo nel quale il dibattito pubblico ha spesso toccato il tema degli eventi di rilancio turistico del territorio. Lo scorso anno c’era stata la disponibilità dell’amministrazione che però poi non ha dato seguito. Si tratta solo di individuare zone della città nelle quali collocare le opere dei detenuti.

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