Spari a Settefarine, “prima ci fu un’aggressione”: due a processo

 
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Prima degli spari e dell'intervento dei carabinieri ci sarebbero state minacce e il danneggiamento di un'auto

Gela. Prima degli spari, esplosi dal giovane Ruben Raitano, ci sarebbe stata una vera e propria aggressione ai suoi danni, tra le strade di Settefarine. Per questo motivo, avrebbe reagito, armandosi e sparando contro tre rivali, con un’arma modificata mai ritrovata. Due di loro, adesso, sono a processo e devono rispondere di minacce, percosse, danneggiamento e delle presunte violenze, anche ai danni di familiari del rivale. In aula, oggi, è stato sentito uno dei carabinieri che si occupò di effettuare i primi rilievi e gli accertamenti. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle attività della zona ripresero le fasi cruciali di quanto accaduto. Il giovane venne poi condannato, anche se l’inziale accusa di tentato omicidio fu derubricata in tentate lesioni aggravate.

A processo, invece, sono imputati Rosario Calabrese e Angelo Calabrese, entrambi difesi dall’avvocato Davide Limoncello. Secondo le contestazioni che gli muovono i pm della procura, avrebbero affrontato il giovane, minacciandolo e colpendolo, determinando la successiva reazione. Sembra che i dissidi fossero già sorti in precedenza, anche per la compravendita di un’automobile. Il dibattimento è stato aperto davanti al giudice Antonio Fiorenza e altri testimoni verranno senti nel corso delle prossime udienze.

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