Stretta sugli immobili comunali affidati ai privati, sfratto al titolare di una rivendita di ortofrutta e ad un’associazione

 
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Gela. Locali comunali usati da terzi per attività private. Altri, da imprese che non pagano alcun affitto o da associazioni fantasma. Troppi sprechi. E’ questo il quadro emerso dal censimento avviato dal sindaco Domenico Messinese convinto di recuperare il patrimonio comunale eliminando inutili costi di affitto. Per questo motivo sono state inoltrate le prime notifiche di sgombero e di verifica dei contratti di comodato d’uso dei locali Comunali. Associazioni e privati dovranno lasciare o, al massimo, condividere le strutture pubbliche finora occupate. L’obiettivo del primo cittadino è garantire, in spazi idonei, i servizi essenziali eliminando gli sprechi. Le prime lettere di sfratto sono state fatte recapitare ad un negozio di ortofrutta e ad un’associazione di volontariato del servizio di protezione civile ubicati nel terminal bus di contrada Brucazzi. “Entrambi occupano locali che costano al Comune un canone da 30 mila euro annui – assicura il primo cittadino – La stessa area potrebbe ospitare un Centro comunale di raccolta. In caso contrario saremo pronti a scindere il contratto di affitto con l’ormai ex Asi. Di sicuro non siamo disposti a garantire una sede ad attività commerciali”. Il censimento avviato dal sindaco interesserà, trasversalmente, tutti gli utilizzatori delle strutture di proprietà o affittate dal Comune per eliminare gli sprechi economici. “Paghiamo circa 200 mila euro per l’utilizzo di Palazzo Roviano Pignatelli – aggiunge Messinese – dove operano associazioni che non hanno nemmeno un canone di affitto. Abbiamo trovato anche locali sporchi, usati per feste private. Garantiremo un supporto solo per esigenze reali, come l’anagrafe canina, l’Inps e il Ccr. Incontreremo associazioni e direttori scolastici per costruire un percorso univoco. Ho scoperto che la quasi totalità di queste associazioni non hanno un contratto e nessun obbligo”.

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