Un nuovo crack nell’indotto Eni, lettere di licenziamento agli operai Eurocoop: il “taglio” per cinquanta

 
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Gela. Pochi giorni fa, a Catania, il tavolo di confronto all’ufficio provinciale del lavoro. Adesso, arrivano le missive di licenziamento.

Le lettere di licenziamento. Circa cinquanta operai dell’azienda Eurocoop dicono praticamente addio a qualsiasi ipotesi di ripresa aziendale. Le lettere di licenziamento sono state firmate dal liquidatore del gruppo. In questo modo, si concretizza la procedura di licenziamento collettivo, seguita ad un fermo prolungato di qualsiasi attività in raffineria. Gli operai sono senza lavoro oramai da mesi. La società Eurocoop, per alcuni anni impegnata nell’indotto della fabbrica Eni, era subentrata alla Comeco, cooperativa fallita tra mille polemiche e sospetti. Durante l’incontro catanese all’ufficio del lavoro, i segretari provinciali di Fim e Uilm Angelo Sardella e Nicola Calabrese hanno detto sì alla procedura di mobilità, escludendo nuove prospettive di ripresa aziendale. Il no alla mobilità, invece, era stato ribadito da Orazio Gauci e Paolo Di Benedetto della Fiom. Ora, arrivano le lettere di licenziamento. Allo stato attuale, Eurocoop è sottoposta non solo ad una procedura di liquidazione ma anche a quella di custodia giudiziaria, successiva all’avvio di un’indagine penale che ha coinvolto alcuni dei vertici. I licenziamenti sono stati comunicati “a far data dal 12 ottobre 2016”. Una nuova pagina della crisi senza fine dell’indotto Eni. 

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