Una lettera disconosciuta e i “veleni” sull’appalto a Timpazzo, un imprenditore si difende e denuncia

 
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Gela. Lettere subito disconosciute, accuse e tanti veleni. La lettera venne subito disconosciuta. Tutto concentrato, circa un anno fa, intorno alle fasi di gara ed aggiudicazione dei lavori per la progettazione esecutiva e l’ampliamento della discarica Timpazzo. Un appalto da oltre cinque milioni di euro, aggiudicato definitivamente lo scorso marzo. Adesso, uno degli imprenditori tirati in ballo da una missiva, successivamente disconosciuta anche dal gruppo aziendale cui faceva riferimento, avrebbe deciso di denunciare gli eventuali responsabili. Emanuele Mondello, infatti, veniva indicato come possibile mediatore nell’interesse di una società in gara. Accuse subito smentite dall’imprenditore, seguito dai responsabili della Cesaro Mac Import che esclusero categoricamente di essere gli autori della lettera inviata anche al presidente della regione Rosario Crocetta. Sull’intera vicenda, così, i magistrati avrebbero deciso di fare chiarezza. L’imprenditore, per conto della sua azienda, fin dal primo momento, bollò come false le accuse di un eventuale intervento a favore di uno dei consorzi impegnati in gara. Smentita confermata proprio dai vertici della Cesaro Mac Import che ribadirono la falsità sia del contenuto della lettera sia dell’intestazione. Nelle prossime settimane, saranno i  legali dell’imprenditore ad occuparsi dell’intera vicenda e dell’eventuale procedimento penale. Proprio lo scorso marzo, il dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti Domenico Armenio firmò un provvedimento di aggiudicazione definitiva della gara per l’ampliamento di Timpazzo, ratificando la vittoria di una società siracusana per un importo complessivo di 3 milioni e 700 mila euro. 

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