“Usciva per portare documenti in altri uffici”, presunti casi di assenteismo: un dipendente dell’Asp locale accusato di truffa

 
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Gela. “Gli prestai la mia auto per consentirgli di spostarsi dagli uffici di via Venezia a quelli di via Parioli, a Caposoprano”.


Il dipendente Asp venne seguito dai carabinieri. A parlare in aula, davanti al giudice Lirio Conti, è stata un’ausiliaria, chiamata a testimoniare dalla difesa di Giuseppe A., dipendente dell’Asp accusato di presunti casi di assenteismo. I magistrati della procura gli contestano il reato di truffa. “In quel periodo, la sua auto aveva diversi problemi meccanici – ha continuato la donna che ha risposto anche alle domande del pm Pamela Cellura – io stavo per andare in ferie e, così, per parecchi giorni misi a disposizione la mia vettura. Spesso, infatti, gli chiedevano di andare a depositare documentazione dagli uffici di via Venezia a quelli di via Parioli. Aveva necessità di un mezzo per spostarsi”. La difesa dell’imputato, sostenuta in aula dall’avvocato Giuseppe Nicosia, esclude che le uscite fossero volontarie e ingiustificate. Il dipendente dell’Asp avrebbe lasciato gli uffici solo dietro indicazione dei responsabili della struttura. Venne seguito, per circa una settimana, dai carabinieri del reparto territoriale che lo individuarono fuori dalla struttura di servizio, anche durante l’orario di lavoro. L’imputato, a sua volta, ha sempre sostenuto di aver effettuato quelle uscite solo su richiesta dei responsabili degli uffici Asp, anche per sopperire all’assenza di messi che, almeno sulla carta, si sarebbero dovuti occupare di trasportare atti e documentazione. Ad ottobre, potrebbe arrivare il verdetto. L’Asp è parte civile in giudizio con l’avvocato Diego Napoli.

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