“Vergogna, comprano un voto con 50 euro!”, Melfa denuncia l’inquinamento della campagna elettorale

 
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Gela. Cinquanta euro per un voto. Quindici giorni, un mese di lavoro per votare quel candidato. Succede in campagna elettorale. A denunciare un vecchio e squallido (oltre che illegale) sistema di fare politica è l’imprenditore Maurizio Melfa, venuto a conoscenza di questi tentativi di comprare il consenso. “Sono arrabbiato – dice – non è possibile che un cittadino che sia in difficoltà economiche possa essere mortificato con queste proposte. E’ una vergogna. E’ ora di finirla. Le forze dell’ordine devono indagare affinchè questa campagna elettorale si svolga tra i confini della legalità”.

Sul social network un giovane aveva denunciato due giorni fa un presunto tentativo di comprare un voto per cinquanta euro. Pur essendo disoccupato ha rinunciato. “Ho scritto alla Prefettura e lo farò agli altri dieci candidati a sindaco affinchè – prosegue Melfa – facciano in modo che nessuno possa vessare, umiliare e condizionare i cittadini, le famiglie. Io sono imprenditore e avrei potuto in mille modi promettere posti di lavoro ed altre prebende. Ed invece mi sono avvicinato con discrezione alla gente per chiedere il voto”.

Proprio due giorni fa Melfa aveva annunciato l’intenzione di istituire un assessorato all’etica per garantire trasparenza all’interno della macchina comunale.

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