“Argo-Cassiopea”, su royalties Regione e ministero cercano l’intesa finale: chiesto tavolo

 
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Gela. Il governo regionale, la scorsa settimana, aveva anticipato il via libera al maxi progetto sul gas “Argo-Cassiopea”. E’ arrivato il sì all’autorizzazione rilasciata dal Ministero della transizione ecologica, che ha dato seguito all’intera istruttoria. Il progetto può andare avanti. Lo scorso anno, anche il Comune aveva emesso il proprio assenso per i primi lavori propedeutici, che sono poi partiti. I prossimi step dovrebbero condurre agli altri cantieri. Eni prevede che si possa entrare in produzione nel 2024. Regione e ministero hanno formalizzato il provvedimento favorevole, per uno degli investimenti sul gas, che in questa fase diventa quasi strategico, vista la crisi ucraina e i rapporti del tutto compromessi con la Russia. Neanche il Piano della transizione energetica sostenibile, che pone delle restrizioni, pare incidere su “Argo-Cassiopea”. Palermo e Roma l’intesa l’hanno perfezionata, come sancito dal decreto del presidente della Regione, che è stato pubblicato. Però, da quanto si legge negli atti, sarà necessario un nuovo tavolo, questa volta non sul progetto ma sulle royalties, che dovranno essere versate da Eni per le estrazioni di gas. Il progetto prevede una base a terra, che sarà uno dei punti fondamentali per la gestione dei flussi di gas. Il governo regionale e il ministero sono alla ricerca di un’intesa complessiva sulle quote delle royalties da incassare. Va perfezionata, prima di chiuderla definitivamente. Anche negli atti firmati dall’assessore regionale all’energia Daniela Baglieri, si precisa che sarà necessaria la convocazione di un tavolo tecnico. Si va verso “un approfondimento istruttorio”, che coinvolgerà sia gli uffici palermitani che quelli ministeriali.

Ad inizio aprile, è stata inviata una richiesta ufficiale per un tavolo tecnico, che dovrebbe servire a definire la ripartizione delle somme, comunque consistenti, che la multinazionale dovrà versare, a titolo di royalties, sia alla Regione che alle casse statali. Negli uffici regionali, si è comunque preferito formalizzare il decreto autorizzativo del progetto, anche per evitare che le valutazioni in corso sulle royalties potessero allungare ulteriormente i tempi.

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