Gela. False assunzioni, senza che gli interessati ne venissero a conoscenza. Così, è arrivata la condanna ad un anno e due mesi di reclusione per un professionista locale. La procura ha chiesto la condanna. Rosario M. è stato ritenuto colpevole di aver “aggiustato” una serie di documenti che avrebbero consentito l’assunzione di un disoccupato all’interno di un’azienda, senza però che il diretto interessato ne sapesse nulla. Vennero effettuate successive verifiche anche da parte dei militari della guardia di finanza. Il giudice Ersilia Guzzetta non ha accolto la linea sostenuta dalla difesa del professionista, rappresentata dagli avvocati Giovanna Zappulla e Ivan Bellanti. Per i legali, infatti, le operazioni effettuate sarebbero state trasparenti e senza alcuna irregolarità. La condanna dell’imputato, invece, è stata chiesta dal pubblico ministero Tiziana Di Pietro. Il disoccupato finito al centro della vicenda, invece, ha scelto di costituirsi parte civile con gli avvocati Davide Limoncello e Giusy Ialazzo che hanno sostenuto la linea della condanna del professionista. La falsa assunzione venne scoperta quando il disoccupato fece richiesta per accedere al gratuito patrocinio in giudizio. I funzionari gli comunicarono che, in realtà, risultava assunto da un’azienda.
