Cis, tutto fermo: da mesi non ci sono sviluppi, doveva essere essenziale per gli investimenti

 
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Gela. Era uno degli strumenti istituzionali che avrebbe dovuto risollevare le sorti degli investimenti sul territorio. Da anni, il Contratto istituzionale di sviluppo è un capitolo più volte citato dalla politica ma che a Roma non vede la luce. Sviluppi veri e propri sul Cis per Gela non ce ne sono ormai da mesi. Pare che la riorganizzazione delle strutture ministeriali che coordinano questi programmi stia incidendo. Non si muovono i Cis in fase di definizione e non ci sono notizie neanche per quelli già sottoscritti. Sicuramente, non si tratta degli sviluppi che a livello locale ci si attendeva. Il sindaco Lucio Greco ha più volte cercato di avere risposte dagli uffici ministeriali. L’ingegnere Pietro Inferrera, già come esperto del primo cittadino, ha avuto incontri e riunioni ufficiali ma i progressi romani latitano. Palazzo di Città da tempo ha trasmesso tutto il necessario. Il gruppo parlamentare del Pd, da poco, ha ufficializzato il deposito di un’interrogazione rivolta proprio al governo Meloni. Tra le richieste, non manca quella incentrata sul Cis locale. Il primo cittadino non ha neanche trascurato un appello alla deputazione del territorio, sia regionale che nazionale.

L’avvocato ha chiesto un impegno diretto di tutte le forze politiche per tentare di sbloccare una procedura che rischia di rimanere definitivamente al palo. Il Cis, la Zes della Sicilia orientale e l’accordo di programma per l’area di crisi, potenzialmente avrebbero dovuto generare un nuovo tessuto di investimenti e attrarre imprese con agevolazioni su più fronti. Ad oggi, effetti favorevoli non ce ne sono stati e il Contratto istituzionale di sviluppo rimane una sigla tra tante.

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