Emissioni e odori anomali, un’app per segnalarli: rete Regione-Arpa nelle aree a rischio

 
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Gela. Un investimento da 840 mila euro, che comprende anche l’app Nose (Network for odour sensitivity). Nei prossimi mesi, nelle aree a rischio industriale dell’isola, compresa quella di Gela, i cittadini potranno segnalare odori anomali, usando proprio l’app. In questo modo, si attiverà un sistema organizzato da Arpa, Cnr e Università di Catania, finalizzato alla localizzazione della fonte di emissione. La sperimentazione, come era prevedibile, partirà dalle aree a rischio industriale, più soggette ad emissioni di questo tipo, spesso legate ai processi produttivi industriali. Il progetto è stato presentato a Siracusa e l’app è già attiva per la zona aretusea. Nei prossimi mesi, invece, toccherà alla provincia di Caltanissetta e alla zona della Valle del Mela. Le risorse serviranno per l’acquisto di dodici rilevatori di odori che verranno posizionati sul territorio in base alle segnalazioni che arriveranno attraverso l’utilizzo dell’app. Le segnalazioni potranno essere effettuate in totale anonimato, ma verranno comunque valutate dalla Rete regionale di rilevamento delle molestie olfattive. Alla presentazione di Siracusa c’era l’assessore regionale Toto Cordaro. “Ci muoviamo – ha detto – nell’ambito del Piano sulla qualità dell’aria, approvato dal governo Musumeci nel luglio dello scorso anno. Quello presentato oggi è un sistema innovativo che, da un lato, si concretizza in un atto di democrazia partecipata che vede i cittadini come primi attori nella tutela dell’ambiente, dall’altro serve ad accertare la sorgente dell’odore e, quindi, a stabilire un principio di responsabilità, chi “sporca” paga”. Sarà possibile registrarsi per scaricare l’app senza che il proprio recapito telefonico venga memorizzato dal sistema e anche l’area dell’eventuale emissione verrà individuata non nel punto preciso, ma in uno spazio di almeno centocinquanta metri.

Una volta attivata l’applicazione, dopo la rilevazione automatica della posizione, verrà chiesta la descrizione della tipologia di odore (bruciato, fognatura, idrocarburi, solventi, zolfo, altro), la sua intensità (molto forte, forte, distinguibile, debole, molto debole) e infine il disturbo percepito (bruciore agli occhi o alla gola, difficoltà di respiro, mal di testa, prurito o irritazione al naso). L’app può essere scaricata all’indirizzo web, nose-cnr.arpa.sicilia.it”. Nelle ultime settimane, in città, non sono mancate le segnalazioni legate alla torcia della raffineria Eni che ha ripreso a bruciare. L’azienda ha escluso emissioni pericolose, facendo riferimento solo a procedure di sicurezza, adottate nella fase di avvio della nuova green refinery.

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