“I creditori non furono pagati”, ex soci contro e presunti ammanchi nella gestione del “Love Beach”

 
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L'ex lido "Love beach"

Gela. “La società che sarebbe dovuta nascere non venne mai costituita e io, ancora oggi, mi trovo a ricevere le telefonate di creditori che non hanno ottenuto i pagamenti stabiliti”. I presunti ammanchi. A parlare davanti al giudice Ersilia Guzzetta è stato uno degli ex soci di una cordata che, nell’estate di tre anni fa, gestì il lido “Love Beach”, sul lungomare Federico II di Svevia, di proprietà di un altro imprenditore che diede in affidamento la struttura. A rispondere di appropriazione indebita è uno dei soci di quella cordata, Gaetano Sanfilippo. A denunciare ammanchi di cassa fino a trentamila euro è stato proprio il socio sentito in aula, costituito parte civile con l’avvocato Joseph Donegani. “L’attività andava molto bene – ha proseguito – organizzammo serate con grossi nomi e dj di fama nazionale. Al momento di calcolare gli incassi, però, i soldi bastavano a malapena al pagamento dei fornitori. Con il trascorrere del tempo, capii che qualcosa non quadrava. Spesso, Sanfilippo prelevava denaro dalla cassa, ufficialmente per pagare utenze o creditori ma così non era. Era spesso assente, mi diceva di essere assistente di un noto politico nazionale”. L’ex socio ha ricostruito in aula anche un furto messo a segno all’interno della struttura, praticamente a fine stagione. “I conti non tornavano e alla fine – ha spiegato – chiudemmo quell’esperienza. Il furto si verificò a qualche giorno di distanza dalla chiusura definitiva. Furono portati via anche i quaderni sui quali annotavo gli incassi e le uscite”. Di prelievi anomali dalla cassa del lido ha parlato anche l’ex barista assunto per quella stagione. “In base alla mia esperienza – ha ribadito – posso confermare che con le serate organizzate e la notevole affluenza avremmo dovuto incassare tra i cinque e i sei mila euro, solo per gli eventi più importanti. Invece, alla fine, le somme erano di molto inferiori”.

Per la difesa molti creditori sono stati pagati. La difesa di Sanfilippo, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Smecca, ha contestato la ricostruzione condotta in aula non solo dall’ex socio ma anche dal barista, facendo riferimento, invece, ad una serie di pagamenti che sarebbero stati effettuati, tra questi quelli relativi ai fornitori del lido balneare.  

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