Il bluff degli aliscafi e dei turisti, da due anni il pontile sbarcatoio è sbarrato: la politica degli annunci ha fatto flop

 
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Il pontile è inagibile da diverso tempo

Gela. Doveva essere pronto al rilancio, addirittura

con gli aliscafi da far attraccare e la reclame politica del presidente della Regione Rosario Crocetta che già favoleggiava di turismo di massa.

Il pontile a metà. Da due anni, il pontile sbarcatoio è sbarrato. Gran parte della struttura, infatti, è ritenuta inagibile, comunque a rischio crolli. Proprio nel maggio di due anni fa, arrivò un provvedimento di sequestro firmato dai magistrati della procura. Da allora, tutto fermo. Una cancellata sbarra l’accesso all’area ritenuta a rischio e le prospettive sono piuttosto lontane dal favoleggiato turismo di massa e dai pirotecnici aliscafi. In realtà, diventa difficile anche capire quale sia l’attuale stato dell’arte. Dalla capitaneria di porto e dal municipio confermano che la struttura è stata data in custodia alla Regione, per il tramite del demanio. “Non si tratta di una procedura seguita dai nostri uffici – spiega il comandante della capitaneria di porto Pietro Carosia – da quanto ci risulta, la struttura è in custodia alla Regione”. Una versione praticamente analoga a quella che arriva dal municipio. “Il pontile è stato affidato alla Regione – dice il sindaco Domenico Messinese – è ancora in uno stato di forte instabilità e non è assolutamente garantita la sicurezza, dato che continua ad esserci il rischio di crolli”. Neanche le ali della libertà, l’installazione dell’artista Gerardo Sineri che campeggia ormai da quattro anni all’ingresso del pontile sbarcatoio, sembrano in grado di far spiccare il volo ad una struttura che è parte integrante della storia di questa città, una storia sbarrata da un cancello e da tante parole al vento.

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