In tribunale udienze a rilento, si fermano i magistrati onorari: “Ci troviamo in condizioni umilianti”

 
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Gela. La settimana di sciopero degli avvocati del foro locale si è appena conclusa ma le udienze, soprattutto penali e davanti al giudice di pace, vanno a scartamento ridotto.
“Magistrati in condizioni servili…”. E’ partita ieri mattina, infatti, la protesta dei magistrati onorari. Si asterranno da qualsiasi attività fino a venerdì. Una protesta, indetta a livello nazionale, che mira a contestare la volontà di riformare ulteriormente le norme che definiscono i compensi di questi operatori de diritto che fanno quotidianamente le veci dei magistrati togati nelle udienze monocratiche e negli uffici del giudice di pace. “Il governo propone al parlamento di autorizzare il ministero della giustizia a tagliare le già insufficienti retribuzioni dei magistrati onorari di tribunale – scrivono gli operatori in servizio a Palazzo di giustizia e aderenti alla Federmot –  la cui incidenza attuale sui conti, prossima a 40 milioni di euro, incide per appena il tre percento sul costo sostenuto per la retribuzione di tutto il personale della magistratura ordinaria”. Così, già ieri mattina, si sono astenuti da qualsiasi attività i magistrati onorari Giampiero Cortese, Tiziana Di Pietro, Pamela Cellura e Sonia Tramontana. “Non abbiamo mai preteso di imporre il punto di vista della categoria, dichiarandoci pronti a soluzioni di compromesso, purché si garantisca il diritto di ogni cittadino comunitario o straniero di essere giudicato da un magistrato indipendente – concludono – tale non è il magistrato relegato in una condizione più servile che precaria. I precari infatti hanno diritto a una retribuzione equa, all’assistenza, alla previdenza e, proseguendo il rapporto, alla stabilizzazione. Il nostro rapporto di servizio è scandito da proroghe, con modalità retributive umilianti”.

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