Incarico universitario in Grecia per Capizzello, carriera dedicata alla radioterapia oncologica

 
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Antonio Capizzello

Gela. Partito da Gela, nel corso degli anni ha intrapreso un percorso di studi e formazione che ora l’ha portato ad ottenere un incarico universitario in Grecia, diventata la sua patria di adozione. Il medico Antonio Capizzello, specialista di radioterapia, ha di recente ottenuto un incarico all’Università “Aristotele” di Salonicco, una delle più importanti del paese. In Grecia arrivò all’inizio degli anni ’90, dopo aver conosciuto la moglie all’Università di Perugia. In terra ellenica si è sviluppata una fase decisiva della sua formazione, in importanti centri ospedalieri. Attualmente, lavora all’ospedale universitario Ahepa di Salonicco, al dipartimento di radiologia oncologica. Proprio all’interno di questa istituzione ospedaliera avviò la sua specializzazione. Capizzello si è più volte prestato al volontariato e in Uganda con il suo lavoro ha permesso l’avvio di un’unità di radioterapia in un nosocomio del distretto di Gulu. “Ho materialmente trasportato e installato l’attrezzatura, determinato la dose, formato i medici locali sul trattamento. L’inaugurazione venne fatta dal ministro della salute ugandese”, dice. Dopo la specializzazione, ha assunto incarichi in diversi importanti ospedali greci, fino alla decisione di partecipare a selezioni per posti universitari. Un progetto che si è concretizzato con l’incarico ottenuto all’Università di Salonicco. “Ritengo che la mia pluriennale esperienza abbia giocato un ruolo importante, poiché dimostra la profonda conoscenza dell’argomento della radioterapia”, spiega.

Sicuramente, una grande soddisfazione personale, che gli ha permesso di coronare un’evoluzione professionale e scientifica, tutta rivolta allo sviluppo di tecniche per la radioterapia oncologica. La sua ricerca è andata avanti mantenendo comunque rapporti di studio e ricerca con centri italiani. “Le nuove tecnologie ci consentono di mirare con precisione al cancro e di salvare organi e tessuti sani intorno al tumore. Questo è il motivo per cui la radioterapia era meno efficace, non perché non riusciva a curare il cancro. Gli ostacoli erano gli effetti collaterali sui tessuti circostanti. I nuovi metodi di imaging consentono ai medici di vedere meglio il tumore”, aggiunge. “Il trattamento del cancro è il risultato di una combinazione di interventi, chirurgia, chemioterapia e radioterapia. Lo sviluppo dei metodi terapeutici in tutti e tre i campi porta un migliore esito terapeutico”, conclude.

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