La bancarotta della Emi, accuse all’ex amministratore: la difesa pronta a produrre nuovi documenti

 
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Gela. Dopo il fallimento dell’azienda, deve rispondere di bancarotta fraudolenta. Le indagini sui conti del gruppo. A processo, davanti al collegio penale del tribunale, è finito l’ex amministratore della Emi Paolo Lizzio. L’azienda, per diversi anni, operò all’interno della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. L’analisi dei conti ha successivamente portato all’avvio di diverse inchieste penali, culminate anche in altri procedimenti. Il dibattimento nei confronti dell’ex manager del gruppo si è già aperto, la difesa, però, è pronta a depositare nuova documentazione che proverebbe l’assenza di un collegamento tra i fatti contestati dai magistrati della procura e il ruolo che venne ricoperto dall’imputato nell’organigramma aziendale. Per questa ragione, il difensore di fiducia, l’avvocato Joseph Donegani ha già provveduto ad acquisire atti e documenti che verranno portati in aula. Non è da escludere, nonostante l’avvenuta apertura del dibattimento, che la difesa possa sollevare eventuali eccezioni. Ad avviare le indagini sui conti del gruppo furono i  magistrati della procura e i militari della guardia di finanza. Il pubblico ministero Margherita Brunelli ha già chiesto l’acquisizione di una serie di documenti legati proprio ai bilanci e ai conti dell’azienda. Spetterà al collegio penale presieduto dal giudice Silvia Passanisi, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, valutare atti e richieste.

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