“Nomina Arancio senza confronto”, i dem critici: “Meccanismi correntizi bloccano cambiamento”

 
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Un incontro della campagna elettorale per le regionali dello scorso anno

Gela. Il corso del neo commissario cittadino del Pd, l’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio, non sarà per nulla semplice e il dato pare già piuttosto consolidato. Arancio ha la piena fiducia della direzione regionale del partito che l’ha scelto per succedere al segretario dimissionario Guido Siragusa. I nodi politici che hanno portato al terremoto in casa Pd rimangono tutti in auge. Una conferma arriva da un documento rilasciato da tre componenti della direzione regionale, Marco Andaloro, Elisa Carbone e Andrea Chiabra. Si sono espressi contro la nomina di Arancio. Seppur in assoluta minoranza, sono però espressione di una fronda “critica” già maturata all’indomani delle dimissioni di Siragusa. Il caso del Pd cittadino, ritengono i tre, è emblematico di una tendenza al non cambiamento. “Ciò che emerge in provincia di Caltanissetta, con sempre più evidenza, è che vi siano meccanismi correntizi da parte di alcuni componenti degli organismi regionali e nazionali che non permettono ai giovani, ai tanti militanti appassionati e alle realtà civiche che orbitano attorno al Pd di crescere e rappresentare una forza di cambiamento nell’ultima provincia d’Italia”, scrivono. Una riflessione che richiama il caso locale e si pone sullo stesso piano di quanto pubblicamente sottolineato da Siragusa e dai dirigenti a lui più vicini. Del resto, i dem che non hanno sostenuto la nomina di Arancio sono tra i firmatari del documento che venne rilasciato sulla scorta delle dimissioni di Siragusa. “Dopo la denuncia del segretario dimissionario di Gela, è stata sottoscritta una lettera in cui ben dodici circoli della provincia nissena, la maggioranza di quelli esistenti, esprimevano questo malessere e chiedevano un confronto con gli organismi provinciali alla presenza del segretario regionale e nazionale per tracciare un percorso interno al Pd che portasse alla definizione di una strategia politica chiara ed efficace”, aggiungono. Non mettono in discussione le doti politiche e le qualità di Arancio ma il metodo di scelta non lo condividono. Avrebbero voluto un confronto schietto nel partito del territorio, in presenza dei vertici regionali e nazionali. “A queste vicende è, invece, seguita la proposta alla Direzione Regionale di nomina, in qualità di commissario del circolo Pd di Gela, dell’onorevole Giuseppe Arancio, il quale rappresenta certamente una figura di altissimo spessore politico e umano, come dimostrato negli anni di rappresentanza del nostro territorio nelle istituzioni e dal suo spirito di sacrificio dentro gli organismi di partito. Nulla da eccepire, quindi, sulla figura politica e sulla persona, che stimiamo. Ciò che non condividiamo è il metodo per giungere alla votazione odierna. Si è deciso di aggirare un confronto sano, preferendo indicare un nome prima ancora e senza risolvere i nodi della questione politica. Il nuovo commissario, così, si troverà inevitabilmente nel mezzo di una situazione complessa, in cui vi sono autoproclamazioni di candidature a sindaco, gravi divisioni interne e l’assenza di una visione chiara in termini di alleanze”, si legge inoltre nel documento.

Per i democratici “critici” il rischio fondato è che con Arancio venga a mancare qualsiasi afflato di vero cambiamento interno, in un contesto politico assai confuso e senza un vero orizzonte, anche nella prospettiva delle prossime amministrative in città. “Per questi motivi abbiamo chiesto al segretario un rinvio del punto all’ordine del giorno, al fine di poterci confrontare, tracciando prima un percorso condiviso, e giungere così a un nome, che sarebbe potuto essere anche quello dell’onorevole Arancio, su proposta di tutta la provincia di Caltanissetta”, concludono. Tutte ragioni che hanno portato i tre dem ad esprimersi con voto contrario alla nomina dell’ex parlamentare Ars. Un ulteriore segnale che le inquietudini interne difficilmente potranno essere sopite.

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