Porto rifugio, accordo attuativo fermo in Regione: dal governo non arrivano segnali

 
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Monti e Greco

Gela. Sono passati due mesi e manca ancora il via libera finale dal governo regionale. Non è stato rilasciato l’accordo attuativo, già definito dal Comune e dall’Autorità portuale della Sicilia occidentale, che permetterebbe di avviare gli interventi essenziali al porto rifugio, insabbiato da anni e tagliato fuori da ogni tipo di attività. Doveva essere “questione di giorni”, invece da Palermo non sono arrivati riscontri. L’intesa, su spinta dell’amministrazione comunale, prevede che sia l’Autorità del presidente Monti a farsi carico dei costi ulteriori per il dragaggio e per i lavori al braccio di ponente. Non saranno usate le somme delle compensazioni. Servirebbe però l’ultimo passo istituzionale.

Il sindaco Lucio Greco, anche di recente, ha ribadito l’importanza dell’accordo. Ci sono state interlocuzioni ufficiali con la presidenza della Regione e con Eni. Anni fa, fu sottoscritto l’accordo per lo stanziamento da quasi sei milioni di euro. Fondi praticamente mai utilizzati. Nonostante i tanti annunci, non si sono mai viste gare per i lavori ma anzi si è posta la necessità di procedere con nuove caratterizzazioni. Un’attesa estenuante denunciata svariate volte dal senatore M5S Pietro Lorefice, che non ha mai avuto fiducia negli intenti del governo regionale. Da Palermo dovranno arrivare segnali favorevoli in tempi stretti. In caso contrario, l’agonia degli operatori non potrà che prolungarsi. Il territorio è da anni privo di un’infrastruttura essenziale.

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