Rapinata all’uscita della chiesa, un video incastra il giovane scippatore?

 
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Gela. “Ero appena uscita dalla chiesa dei Cappuccini quando un giovane mi si avvicinò, strappandomi dal collo il gioiello che indossavo. Sono caduta in terra. Il colpo mi ha danneggiato anche un dente”.

Ad ammetterlo davanti alla corte presieduta dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano, è stata l’anziana rapinata, nell’ottobre di due anni fa, nei pressi di via Feace a San Giacomo.
Di quei fatti è chiamato a rispondere il venticinquenne Giuseppe Retucci, difeso dall’avvocato Salvo Macrì. La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Agata Barranco.  Adesso, il pubblico ministero Elisa Calanducci ha depositato anche un video dal quale emergerebbe l’intera dinamica dell’aggressione.
“Ricordo molto bene le immagini registrate – ha spiegato in aula uno dei carabinieri che si occupò delle indagini – riuscimmo ad estrapolarle dal sistema di videosorveglianza di un’abitazione della zona. L’intera dinamica della rapina è ben definita. Non si riesce ad individuare con precisione, invece, la fisionomia del responsabile”.
Proprio l’avvocato Macrì ha chiesto alla corte di autorizzare un’eventuale perizia tecnica allo scopo di accertare l’identità dello scippatore e capire se corrisponda a quella dello stesso Giuseppe Retucci. La richiesta, però, è stata rigettata.
L’avvocato difensore, infatti, ha messo in dubbio che il suo assistito si trovasse nella zona dello scippo mentre l’azione veniva messa a segno. Adesso, la moglie del giovane imputato verrà sentita durante la prossima udienza già fissata per il 3 luglio. Potrebbe trattarsi di una testimonianza chiave.

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