Rottura Eni-sindacati, “sulla green refinery l’azienda sta agendo unilateralmente!”

 
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Gela. “Eni ha agito in maniera unilaterale nel definire il nuovo assetto organizzativo e del personale del progetto green refinery”.

Convocata l’assemblea delle rsu. L’accusa arriva dai segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec. Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania denunciano l’assenza di qualsiasi confronto. L’azienda, quindi, starebbe organizzando il nuovo assetto della raffineria senza coinvolgere il sindacato e, soprattutto, individuando almeno centocinquanta esuberi. Si tratta di operatori di raffineria che sarebbero destinati ad andare in trasferta oppure a transitare in altre società del gruppo. Così, i segretari confermano la convocazione di tutte le rsu del gruppo Eni per il prossimo 29 dicembre. In quell’occasione, potrebbero essere assunte decisioni drastiche anche sul fronte di eventuali proteste. I sindacati, infatti, da mesi mirano a mantenere i livelli occupazionali indicati nel protocollo di un anno fa firmato al ministero dello sviluppo economico. La nuova green refinery, stando all’intesa, dovrebbe occupare almeno 400 operatori nel diretto di Eni. I sindacati, però, hanno sempre sostenuto di voler condividere soluzioni che possano prevedere l’impiego di un numero di operatori anche maggiore. Adesso, però, arriva la rottura.

“Non accettiamo azioni unilaterali”. “Non condividiamo per nulla la decisione di Eni – spiega il segretario provinciale dell’Ugl Andrea Alario – si tratta di un atteggiamento unilaterale. Non c’è mai stato un accordo concluso con i sindacati ma i manager hanno deciso di presentare ugualmente il nuovo piano organizzativo”. La scorsa settimana, invece, era stata avviata la trattativa sul nuovo piano organizzativo di Enimed. I sindacati, in questo caso, hanno chiesto un termine per visionare i programmi e i numeri proposti dall’azienda estrattiva. 

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