Sfiducia, seduta consiliare confermata: surroga non stoppa i lavori dell’assise civica

 
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Gela. La pista che porta alla sfiducia del sindaco Lucio Greco è sempre più battuta dalle forze politiche rappresentate all’assise civica. Sembrava che il rinvio di inizio maggio avesse sostanzialmente tarpato le ali a chi puntava alla fine anticipata dell’amministrazione guidata dall’avvocato. Le mosse dei “responsabili”, che si sono dimostrati più che collaborativi sui successivi atti strategici, avevano rafforzato la convinzione che seppur senza una vera maggioranza il primo cittadino sarebbe comunque riuscito a completare il mandato, cercando di evitare il dissesto dell’ente. Nel fine settimana appena trascorso, la situazione complessiva è decisamente mutata. I “responsabili”, senza rendiconto già approvato e in mancanza dei correttivi, hanno cambiato tono, virando verso la sfiducia. Il centrodestra, che la mozione l’ha “sponsorizzata”, sembra essersi ricompattato, proprio intorno alla conclusione anticipata dell’esperienza Greco. L’avvocato e la sua giunta si presenteranno davanti ad un’aula consiliare che sembra ormai schierata quasi per intero per la sfiducia, nel bel mezzo della crisi finanziaria del municipio. La seduta si farà. Il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito l’ha già confermato negli scorsi giorni. Qualche dubbio era sorto dato che nel frattempo sono state ufficializzate le dimissioni del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giuseppe Caruso, mai presente alle attività di aula e che dopo circa un anno ha deciso di lasciare il proprio scranno. Il subentro tocca all’avvocato Ignazio Raniolo, dirigente locale del partito. Il cambio di guardia, però, potrebbe anche non concretizzarsi. Se l’aula approverà la sfiducia oppure se il sindaco Greco deciderà di dimettersi, comunque sarà l’atto finale per il consiglio. La riunione dell’assise civica, con all’ordine del giorno la sfiducia, rimane confermata, salvo altri colpi di scena. Soluzione rafforzata da quello che prevede un parere rilasciato dal dipartimento per gli affari interni e territoriali, risalente al 2009. Venne posto un quesito legato proprio allo svolgimento di una seduta di consiglio comunale sulla sfiducia, nonostante le dimissioni di alcuni consiglieri e senza che si fosse ancora proceduto alla surroga vera e propria. Nel parere si precisa che “sebbene la surroga dei consiglieri dimissionari sia un atto dovuto, occorre evidenziare che il consiglio comunale ha dieci giorni per procedere a tale adempimento. Pertanto, nel caso prospettato, qualora alcuni consiglieri dovessero rassegnare le proprie dimissioni poco prima dell’orario previsto per la seduta del consiglio comunale, e quindi non in tempo utile per poter integrare l’ordine del giorno della seduta, tali dimissioni non incideranno sull’attività deliberativa dell’organo consiliare e la seduta, già convocata per la discussione della mozione di sfiducia, non dovrà essere rinviata”.

Nel parere viene ribadito che “è la stessa legge che disponendo l’efficacia immediata – e non differita al momento della delibera di surroga come previsto dalla normativa previgente – delle dimissioni determina che il consiglio prima della surroga possa validamente deliberare in presenza della maggioranza strutturale e funzionale prevista dalla legge; in tale ipotesi comunque il consigliere dimissionario non ha alcun titolo per partecipare alle sedute del consiglio data l’efficacia immeditata delle dimissioni che diventano irrevocabili una volta presentate al protocollo dell’ente”. Sembra che anche sulla scorta di queste indicazioni la presidenza del consiglio andrà avanti nello svolgimento dei lavori, sempre che non ci siano altri sviluppi precedenti all’ingresso in aula.

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