Stabilizzazioni interne al Comune, la Corte dei Conti dice no: “Solo concorsi pubblici per le assunzioni”

 
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Gela. No a nuove assunzioni interne a Palazzo di Città. “La graduatoria non può più essere utilizzata”. Il verdetto, nelle scorse settimane, è arrivato per il tramite di una deliberazione dei giudici della Corte dei conti regionale. Lo scorso aprile, l’allora sindaco Angelo Fasulo, aveva chiesto, con una nota a sua firma, un parere proprio ai magistrati contabili. L’allora primo cittadino, con l’obiettivo di evitare possibili infrazioni, aveva chiesto se fosse possibile procedere ad assunzioni di personale interno già dichiarato idoneo con una graduatoria approvata praticamente dieci anni fa. Era il luglio del 2005 quando la graduatoria venne pubblicata e i primi idonei iniziarono ad ottenere la stabilizzazione nei tre anni successivi. Adesso, però, questo tipo di sistema non potrà più essere adottato. Nella nota inviata dall’allora primo cittadino, si faceva riferimento ad una possibile proroga di quelle graduatorie fino al dicembre 2016.

“Solo concorsi pubblici…”. “Il collegio ritiene decisamente condivisibile – scrivono i giudici nella loro risposta al quesito – l’orientamento giurisprudenziale che circoscrive l’ultrattività della vigenza delle graduatorie alle sole procedure concorsuali aperte e non anche a quelle interne”. Il verdetto dei giudici contabili palermitani appare chiaro quando scrivono che “è di tutta evidenza, infatti, che se dopo l’entrata in vigore degli articoli 24 e 62 del decreto legislativo n.150 del 2009 non può procedersi allo svolgimento di nuove procedure selettive interne, a fortiori non possono, attraverso lo scorrimento, rendersi “ultrattive” analoghe procedure selettive precedentemente svolte, poiché ciò determinerebbe l’elusione del dettato legislativo e un vulnus ancor più grave alla ratio del divieto che, come anticipato, trova solido ancoraggio nella giurisprudenza costituzionale”. L’unico caso di deroga a questi principi riguarderebbe i soli concorsi pubblici aperti e non, quindi, le selezioni interne a Palazzo di Città.

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