“Su variazioni rispettiamo le norme, vogliamo tutelare il consiglio”, Greco: “Basta caccia alle streghe”

 
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Il sindaco Greco e gli assessori

Gela. “Nessuno vuole prendere in giro il consiglio comunale. Mi meraviglio che ci siano gruppi politici che usano espressioni come estorcere il voto”. Il sindaco Lucio Greco, in serata, dopo il nulla di fatto dell’assise civica sulle variazioni di bilancio per i progetti in essere, ha voluto fare il quadro della situazione insieme agli assessori e al segretario generale, Carolina Ferro. “Ci stiamo muovendo nel pieno rispetto della normativa ordinaria – dice l’avvocato Greco – vorrei ricordare che la proposta per le variazioni è antecedente alla dichiarazione di dissesto. La normativa prevede quindi un’approvazione entro il 30 novembre, termine ultimo perentorio. Le condizioni di disseto attuali, invece, consentono di attivare una disciplina speciale. La linea sollevata da più gruppi consiliari fa riferimento ad una normativa speciale per le variazioni che riguardano il Pnrr. Sulla scorta di quanto ci è stato indicato da Ifel, ci siamo mossi con la normativa di carattere generale, ante dissesto”. L’assise civica non ha risposto per come invece si aspettava l’amministrazione comunale. Secondo gran parte dei consiglieri, di fatto la giunta scaricherebbe tutto il peso di decisioni per atti finanziari delicati, esclusivamente sull’aula. A questo punto, bisognerà capire quale sarà il destino delle variazioni. Se non venissero approvate, i progetti sarebbero in bilico e le conseguenze pesanti anche per quelli completati o in fase di ultimazione.

“Fino al 31 dicembre, con la normativa che riguarda il dissesto – sottolinea il sindaco – ci sarebbe ancora la possibilità di approvarle. Vogliamo valutare, possibilmente tornando a dialogare con tutti i consiglieri, perché si sta vivendo un clima di caccia alle streghe. Ognuno è preoccupato di quello che fa rispetto ad una situazione che è davvero anomala. Siamo di fronte ad errori che hanno portato a dover adottare le variazioni di bilancio ma non ci sono precedenti. Non c’è un orientamento unico ma ci sono più scuole di pensiero. Vogliamo tutelarci e vogliamo tutelare il consiglio comunale. Ci stiamo muovendo in maniera attenta e scrupolosa, cercando di sanare errori o omissioni che non sono sicuramente nostre. Tutto nasce dalla mancata appostazione, che invece è prescritta dalla disciplina di finanza pubblica”. L’amministrazione è stata messa alle strette dal consiglio e le variazioni di bilancio, in pieno clima dissesto, stanno evolvendo in qualcosa di più di un semplice tecnicismo burocratico.

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