Tutti dalla parte di Tuccio, il sindaco lo sostiene pubblicamente ma non si sbilancia sull’affidamento del Presti

 
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Gela. I giocatori e lo staff tecnico stanno con Angelo Tuccio, i tifosi della curva Angelo Boscaglia stanno con Angelo Tuccio. Il sindaco Domenico Messinese sta con Angelo Tuccio e con il Gela. Ed allora di cosa stiamo parlando? Di una minoranza del Consiglio comunale che ha espresso perplessità sulla sola ipotesi di affidamento dello stadio Presti al club biancazzurro? Tuccio sa che non troverà mai l’intera convergenza politica sul suo progetto. E’ sempre stato così. Anzi. C’è chi ci ha speculato, indossando sciarpe e passeggiando in periodo pre-elezioni sui gradoni del Presti per un bel selfie d’annata.

Il Gela calcio deve andare oltre le posizioni politiche. Deve pretendere uno stadio adeguato. In assenza di una volontà di affidamento allora si chieda un ammodernamento indispensabile per non sfigurare davanti agli ospiti. Perchè l’errore che si commette è sempre lo stesso: fare o non fare un “favore” a Tuccio. Non è così. Il Gela è un pezzo della città di Gela. Per dirla alla Tuccio magari al 75° posto delle cose da affrontare ma pur sempre di una sua rilevanza si tratta.

Nessuno chiede favoritismi, corsie preferenziali ma solo servizi. E per favore non paragoniamo la valenza della serie D (una sorta di vecchia C2) con campionati amatoriali. Tutti hanno diritto a giocare e divertirsi. Un conto è il calcio di puro dilettantismo un conto è un progetto calcistico. Tuccio sbaglia a nostro avviso a reagire d’impeto. Lo ha fatto in passato ed in effetti chi ha poca memoria dimentica che in effetti per tre anni non ha messo più piede allo stadio. Dalla Prima categoria, spinto dai tifosi, si è reinnamorato del suo Gela. E’ tornato senza chiedere niente a nessuno in serie D. Ha detto sbilanciandosi che vuol tornare in Serie C con le proprie risorse. Cosa ha chiesto di scandaloso? Vedersi affidare un impianto vetusto  gestendolo come una impresa. Tuccio ha dimostrato che in serie C il Presti era accogliente: sala stampa, area ospitality, hostess, tornelli.

Giusto che il Consiglio dica la propria, con posizioni diverse. Sbaglia Tuccio a sentirsi osteggiato tout-court. Bisogna anche ammettere però che l’aria che si respirava nella riunione cui hanno partecipato diverse società era realmente negativa. C’erano posizioni pregiudizievoli nascoste da un linguaggio politichese. Tuccio è inviso da tanti suoi colleghi e lui lo sa. Quel che non abbiamo capito è cosa vuol fare l’amministrazione comunale.

Il sindaco ha emesso un documento in cui si dice dalla parte di Tuccio. Dice che “non possiamo permetterci di spegnere tutti gli entusiasmi sani costruiti sinora, l’amministrazione comunale non sarà il commissario liquidatore dei biancoazzurri, perché continuerà a navigare, con la barra ferma e dritta, nelle acque agitate di chi vuole solo mettere in difficoltà chi con spirito costruttivo, come il presidente Tuccio, ha dimostrato efficienti capacità organizzative e vera voglia di riscatto. I lavori per l’adeguamento dello stadio continuano”. 

Quindi? Sarà il Comune a gestire lo stadio o lo affiderà? Come convincerà Tuccio a perseguire il suo nobile progetto? 

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