Uccise il fratello, depositate le motivazioni della condanna a Vincenzo Valenti: si andrà in Cassazione

 
0

Gela. Depositate le motivazioni dopo che, lo scorso novembre, i giudici della Corte d’assise d’appello di Caltanissetta hanno confermato la condanna a sedici anni e quattro mesi di reclusione nei confronti dell’operaio quarantunenne Vincenzo Valenti. Un ricorso in Cassazione. La stessa pena già inflittagli dal gup del tribunale di Gela a conclusione del rito abbreviato. Era accusato dell’omicidio del fratello trentenne Alessandro, colpito alla gola con un coltello, in strada a Sant’Ippolito, nell’estate di tre anni fa. Nelle loro motivazioni, i giudici di secondo grado ripercorrono la vicenda e, soprattutto, escludono l’ipotesi della provocazione. I rapporti tra i due fratelli si erano deteriorati oramai da diversi anni. L’attenzione dell’avvocato Carmelo Tuccio, difensore dell’imputato,  si concentrò soprattutto sul cacciavite ritrovato a ridosso del cadavere di Alessandro Valenti. Secondo il legale, proprio il trentenne, quel giorno, insultò il fratello Vincenzo e poi avrebbe cercato di colpirlo con il cacciavite, come testimonierebbero alcuni segni sul corpo dell’imputato. Una ricostruzione decisamente respinta dai legali della moglie e della piccola figlia della vittima, costituite parti civili. Gli avvocati Vittorio Giardino e Fabio Fargetta hanno sempre sostenuto che la vittima venne aggredita alle spalle, senza avere la possibilità di difendersi. Adesso, il caso arriverà in Cassazione. Proprio l’avvocato Tuccio, dopo il deposito delle motivazioni d’appello, si appresta a depositare un nuovo ricorso, questa volta davanti ai giudici romani.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here