Un tampone dimenticato nel corpo di una bambina, nuovi accertamenti sulla piccola: indagati due medici e un infermiere

 
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Gela. Sono stati effettuati i nuovi accertamenti clinici su una bambina che sarebbe stata vittima di un errore sanitario tra i reparti dell’ospedale Vittorio Emanuele. Il tampone dimenticato. A settembre, il giudice delle indagini preliminari non aveva accolto la richiesta di archiviazione delle accuse mosse nei confronti di due medici e di un infermiere del nosocomio di Caposoprano. Per i pm della procura, infatti, non ci sarebbero elementi utili per sostenere eventuali contestazioni. Il giudice, però, ha disposto la prosecuzione delle indagini e la nomina di un perito. Un tampone, utilizzato durante un intervento chirurgico di routine, venne dimenticato nel corpo della piccola. Per i genitori, rappresentati dall’avvocato Giovanni Cannizzaro, la “svista” medica causò diverse conseguenze alla figlia, soprattutto a livello respiratorio. Il tampone, successivamente, sarebbe stato espulso in maniera naturale. Gli stessi genitori, per il tramite del loro legale, si sono opposti all’archiviazione dell’indagine. Lo specialista nominato dal gip, dopo i nuovi accertamenti effettuati, dovrà depositare una perizia per fare luce sulle effettive conseguenze prodotte alla bambina dal tampone dimenticato. Le accuse mosse ai tre indagati, invece, sono state ridimensionate dai legali di difesa, gli avvocati Tommaso Vespo, Francesco Cagnes e Giovanna Cassarà che avevano già chiesto l’archiviazione del caso.  

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