Vennero licenziati senza preavviso, la Raffineria Eni non dovrà pagare

 
0

Gela. I manager di raffineria Eni non dovranno coprire i crediti vantati da almeno undici ex operai della società Emi, per diversi anni impegnata nell’indotto della fabbrica di contrada Piana del Signore.

Raffineria non dovrà pagare. La decisione è stata pronunciata dai giudici della sezione civile della Corte di cassazione ai quali si erano rivolti proprio i legali degli operai. In sostanza, chiedevano che i giudici di cassazione ribaltassero il verdetto già pronunciato dai magistrati della corte d’appello di Caltanissetta. I giudici nisseni, infatti, avevano escluso che l’indennità sostitutiva del preavviso di licenziamento reclamata dai lavoratori dovesse essere pagata, in solido, sia dalla committente raffineria che dall’appaltatrice Emi. Gli operai vennero licenziati dalla Emi nel maggio di otto ani fa, a pochi giorni dalla conclusione del contratto d’appalto che legava l’azienda alla raffineria.

Il verdetto della Cassazione. “Il credito in questione – scrivono i giudici di cassazione – non derivava dalla prestazione lavorativa resa nell’esecuzione del contratto d’appalto, bensì dall’autonoma scelta imprenditoriale della società Emi srl, successiva alla cessazione dell’appalto, di non avvalersi più dell’attività lavorativa del dipendente, interrompendo, in tal modo, il rapporto in tronco”. Una linea diametralmente opposta a quella portata avanti, invece, dai legali dei lavoratori che hanno sempre sostenuto il diretto collegamento tra la cessazione dell’appalto e il licenziamento senza alcun tipo di preavviso subito dai loro assistiti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here