“A Timpazzo niente rifiuti da altre zone della Sicilia”, l’audizione del commissario Panebianco

 
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Gela. L’ha ribadito anche davanti ai componenti della commissione comunale ambiente e sanità. “A Timpazzo, è escluso l’arrivo di conferimenti da altre aree della Sicilia”. Il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco è stato sentito, in audizione, proprio in municipio, su richiesta dei consiglieri della commissione. Allo stato attuale, il regime autorizzativo, da poco confermato dagli uffici della Provincia di Caltanissetta, esclude che la discarica Timpazzo possa diventare punto di conferimento per i comuni di altre aree siciliane, nonostante la situazione di emergenza. “Il commissario – dice il presidente della commissione Virginia Farruggia – ha però sottolineato che, con la conclusione dei lavori di ampliamento e la realizzazione della nuova vasca, in presenza dell’ennesima emergenza rifiuti sull’isola, nulla è da escludere. Se, a lavori conclusi, venissero autorizzati conferimenti di rifiuti da altre zone, si vanificherebbe quanto già fatto”. Sul tavolo della commissione, c’è anche la vicenda dell’impianto di compostaggio che, nell’area industriale di contrada Brucazzi, sta creando non pochi disagi alle aziende insediate, soprattutto a causa delle emissioni prodotte dai rifiuti in maturazione. “L’Ato – spiega ancora Farruggia – ha chiesto alla Regione, eventualmente, di optare per un sito diverso, dove collocare l’impianto. Non hanno mai ricevuto risposta. Panebianco sta puntando sulla possibilità di concentrare la fase di maturazione, che è quella più problematica, a causa delle emissioni, proprio nell’area di Timpazzo, evitando nuovi esposti, già presentati dai titolari di diverse aziende di contrada Brucazzi”.

“Niente inceneritori”. Davanti agli altri consiglieri della commissione, Giuseppe Ventura, Maria Pingo, Salvatore Farruggia e Crocifisso Napolitano, il commissario dell’Ato Cl2 in liquidazione ha descritto uno stato dell’arte che, rispetto ad altre zone dell’isola, sembra mettere al sicuro il ciclo dei rifiuti, almeno per i comuni dell’ambito, compreso Gela. “Le emergenze costanti nel settore dei rifiuti in Sicilia – conclude Farruggia – sappiamo bene che favoriscono solo gli operatori privati. Sono assolutamente contraria a qualsiasi ipotesi di impianti, come un eventuale inceneritore, da realizzare a livello locale. La vera soluzione si chiama raccolta differenziata e, se i dati forniti corrispondono alla realtà dei fatti, non mi pare possa essere questa l’area candidata ad ospitare impianti del genere”.

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