Accordi con un detenuto per un acquisto, agente penitenziaria dal gup: chiesta condanna

 
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Gela. Per la procura, va condannato. Il pm Marco Rota, questa mattina, davanti al gup Francesca Pulvirenti, ha chiesto di dichiarare la responsabilità di un agente della penitenziaria, che è stato in servizio a Balate. Otto mesi di reclusione, con l’accusa di abuso d’ufficio. A tanto ammonta la richiesta, formalizzata dal pubblico ministero. Dagli accertamenti, è emerso che si sarebbe accordato con un detenuto. Avrebbe prelevato più di trenta confezioni di cialde per il caffè, nel negozio avviato dallo stesso detenuto, ma portato avanti dalla moglie. L’agente, inoltre, non avrebbe neanche pagato la merce. Per la procura, ha violato la disciplina, che regola i doveri di chi svolge servizio in carcere. La difesa, che ha optato per il giudizio abbreviato, ha invece esposto una serie di elementi, che escluderebbero la sussistenza dell’abuso d’ufficio. E’ stato anche sottolineato che, successivamente, l’agente effettuò il pagamento, a copertura di tutta la merce che aveva prelevato dal negozio.

L’avvocato Marco Granvillano, che rappresenta l’imputato, ha avanzato una versione dei fatti, che mette in dubbio i presupposti del reato. L’agente, finito al centro dell’indagine, ha prestato servizio per oltre trent’anni e pare che non avesse mai avuto condotte che potessero far pensare alla violazione della disciplina, in materia.

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