Il muro pro-mafia e i soldi dei servizi aggiuntivi: “I consiglieri omettono”

 
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La scritta che è stata ripulita con servizi aggiuntivi

Gela. Dopo un lunghissimo “letargo” politico, si fanno vivi i sostenitori del sindaco e dell’amministrazione comunale, tutti uniti sotto le effigi di Sviluppo Democratico. I supporter di Messinese, nel marasma rifiuti, con il pef bocciato e la Tekra in attesa di dieci milioni di euro, hanno reso pubblico una sorta di videomessaggio, rivolto alla cittadinanza. Slide degli interventi decisi dall’amministrazione comunale, montate per giustificare i servizi aggiuntivi, che hanno fatto lievitare a dieci milioni di euro all’anno il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, gestito in proroga proprio dall’azienda campana Tekra.

La “difesa” di Sviluppo Democratico. “Per alcuni consiglieri è doveroso pubblicare i costi reali dell’anno 2017, non lo era invece per il 2014 e il 2015, chissà perché? Ritengono necessario fare chiarezza sui social – scrivono quelli di Sviluppo Democratico – invece che nelle sedi istituzionali, su come l’amministrazione comunale abbia speso i soldi pubblici. Omettono di dire, però, che è stato fatto per adempiere a più ordinanze del presidente della Regione, per servizi accessori non previsti nel capitolato speciale d’appalto del 2014, che è risultato essere inadeguato a garantire igiene e salubrità del territorio. I consiglieri comunali che hanno il dovere di controllo, accedendo ad atti pubblici quali le ordinanze sindacali, dovrebbero con onestà intellettuale spiegare come sono stati spesi tali somme. Poiché ovviamente non lo fanno, noi di Sviluppo Democratico riteniamo utile informare la cittadinanza”. Così, nel video si susseguono le immagini di interventi “straordinari”, dalla pulizia delle spiagge a quella del porto e del lungomare, passando anche dalle scritte sui muri (come quella nella foto), che inneggia alla “mafia”. “Era o meno utile…”? Per i sostenitori del sindaco, ovviamente, sono tutti costi utili, anche se le casse del municipio sono in sofferenza quasi costante.

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