Al Pd manca il candidato, toto-nomi “congelato” e le primarie potrebbero tornare di moda

 
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Gela. Il vero confronto interno nel Partito Democratico potrebbe partire già dall’imminente direzione cittadina, che il segretario Peppe Di Cristina intende convocare entro questa settimana. I dem senza altre sponde politiche rischiano seriamente di dover andare da soli alle urne del prossimo anno. A Palermo, i capi del centrodestra sono intenzionati a varare un’alleanza che almeno sulla carta non dovrebbe prevedere ibridi. In questa fase, le quotazioni della coalizione ampia sono in ribasso. La segreteria democratica, ad oggi, ha messo da parte questioni che non siano la lista e il programma. Ma il punto del candidato a sindaco probabilmente salterà fuori prima del previsto. Nessuno lo dice ufficialmente, ma ci sono diversi dem che non disdegnerebbero la designazione a papabile per la poltrona che è stata dell’ex grillino Domenico Messinese. Non escono allo scoperto e non lo faranno ancora per diverse settimane, ma tra gli esponenti del partito (anche molto vicini allo stesso Di Cristina) c’è chi potrebbe proporre le primarie per individuare il candidato migliore da presentare alla città. Primarie interne o magari estese a chi volesse aderire ad un’alleanza proprio con il Pd, anche se in questa fase il disegno strategico è tutt’altro che nitido.

Di nomi se ne fanno diversi e già all’indomani della sfiducia un’ipotesi sembrava Alessandra Ascia (presidente del consiglio comunale uscente). Poi, è caduto il silenzio. Di Cristina ha preferito rinviare la discussione sul nome del candidato, forse in attesa di capire quale incastro elettorale possa concretizzarsi. Ma nelle stanze della segreteria il toto nome potrebbe rinvigorirsi e tanti aspettano che qualcuno inizi a prendere posizione.

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