Alloggi popolari a Scavone nel degrado, Giudice: “Chi non ha fatto chieda scusa”

 
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Uno degli alloggi di Scavone

Gela. Le palazzine degli alloggi popolari di Scavone sono da tempo in condizioni pessime, sia strutturali che su un piano del semplice vivere quotidiano. La troupe di “Trincee”, anche ieri con Jerry Italia, ha raccontato come si vive in un quartiere, da sempre periferia. Mesi fa, il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice, dopo una delle tante visite nelle palazzine, aveva lanciato l’allarme e torna a farlo. “Per l’ennesima volta, siamo stati in alcune abitazioni del quartiere Scavone e come sempre siamo andati via sconcertati e increduli. Siamo nel 2021, dibattiamo di digitalizzazione, economia sostenibile, industria 4.0, di tutto e di più. Ci sono luoghi del vivere dove il tempo si è fermato e noi abbiamo il dovere di non dimenticare, perché la politica prolifera sulla mancanza di memoria, di impegno civile, finendo per giocare con la vita delle persone, con i bimbi di questo quartiere assuefatti all’umidità che produce muffa, agli odori indicibili e ad ambienti brutti e degradati. È utile non perdere altro tempo – dice Giudice – non perdersi nella polemica, non trasportare la responsabilità ad altri. Chi può faccia. Si adoperi. Perché il tempo non è un fattore neutro. Non lo è mai stato nelle ore dei bimbi, degli invalidi e non è lo è neppure per le persone sane”.

Il sindacalista spiega che chi non ha ancora fatto, deve agire e scusarsi per le promesse rimaste inevase. “Dovete farlo subito e dovete chiedere scusa per le promesse non realizzate che hanno alimentato la sfiducia nello Stato, rendendo più debole e fragile la società, impoverendola di speranza umana. Scavone è l’emblema del degrado – conclude – dell’abbandono totale, della non curanza e non è l’unico quartiere. Fare è meglio di dire. Fare è sempre meglio di annunciare. Fare è ciò che dovete fare. Di politiche abitative la Sicilia ha urgente bisogno”.

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