“Antiracket ha sostenuto i Lionti”, imprenditore: “Non ci siamo mai pentiti di aver denunciato”

 
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Il presidente antiracket Legname insieme all'imprenditore Lionti

Gela. Ieri, gli arresti effettuati dai carabinieri del comando provinciale, coordinati dai pm della Dda di Caltanissetta. L’inchiesta “Mondo opposto” ha permesso di risalire all’intera catena della famiglia di mafia niscemese, riferibile al mandamento di Gela. Sempre ieri, il presidente della locale associazione antiracket Salvino Legname si è complimentato per il blitz che ha portato in carcere quelli che vengono considerati i nuovi vertici della famiglia di mafia. Oltre all’apprezzamento per quanto fatto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, ha però reso merito all’azione condotta dall’antiracket, che ha sempre supportato i fratelli Elvis Lionti ed Emanuele Lionti, da tempo presi di mira dai clan. Fu una delle loro denunce, già dieci anni fa, ad aprire un fronte del coraggio a Niscemi. Per questa ragione, pare che Elvis Lionti dovesse diventare obiettivo di un piano di morte, predisposto dal clan di Niscemi ma che non si concretizzò. Emanuele Lionti, ieri, era con il presidente dell’antiracket, nella sede dell’associazione. Ha ribadito che non si tornerà indietro. Lui e il fratello considerano importante quanto fatto.

Non si sono pentiti di aver denunciato e lo Stato lo sentono vicino, sia per il tramite delle forze dell’ordine sia attraverso la magistratura. Proporremo un approfondimento sul tema nel corso della giornata.

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