Area crisi e accordo di programma, interrogazione Lorefice: “Dopo 5 mesi nessun rinnovo”

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. Tempi troppo lunghi su uno strumento istituzionale, potenzialmente destinato a rilanciare il tessuto economico locale, alternativo agli investimenti di Eni. Sul rinnovo dell’accordo di programma e sul bando per i progetti da finanziare, il senatore Pietro Lorefice ha presentato un’interrogazione, in commissione industria, la stessa che lo scorso anno effettuò una lunga attività di verifica sui mancati sviluppi dell’accordo di programma e dell’area di crisi complessa. Ad oltre quattro anni dalla firma, poco o niente è stato fatto. Solo un investimento è stato selezionato da Invitalia, ma per il resto lo sviluppo rimane un lontano miraggio. L’area di crisi, successiva alla riconversione green di Eni, tocca un totale di ventitré Comuni, con Gela capofila. Il territorio locale, almeno stando alle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto assorbire le risorse principali. Così, invece, non è stato. Lorefice si rivolge al Ministero dello sviluppo economico, per il tramite della commissione industria del Senato, e fa una disamina su ciò che non si è ancora concretizzato, anche rispetto al nuovo bando di Invitalia. L’amministrazione comunale e la Regione, negli scorsi mesi, hanno confermato la proroga, con propri atti ufficiali. L’ultima parola, comunque, spetta sempre agli uffici ministeriali. Il budget complessivo ammonta a circa 22 milioni di euro. Ipotizzare un incremento, al momento, pare assai difficile, anche perché prima bisognerebbe finalizzare le risorse disponibili, che sono tutte interne ai fondi di Regione e governo. Nell’interrogazione si chiede “quali siano le ragioni che, a cinque mesi dall’inizio della nuova programmazione europea, non abbiano ancora consentito il rinnovo dell’accordo di programma e la conseguente riapertura dei bandi per il finanziamento delle iniziative imprenditoriali nell’area di crisi industriale complessa”, scrive Lorefice.

Il senatore passa in rassegna tutte le fasi di un iter, quanto mai complesso. In commissione industria, a sua volta, ha lavorato sul dossier dell’area di crisi, richiedendo un impegno ulteriore al governo Draghi. Grandi risvolti non ce ne sono stati e l’iniziale accordo di programma è andato incontro a scadenza, nell’ottobre dello scorso anno. Per questa ragione, si è posta l’esigenza di ripartire con la procedura e il senatore conferma che il governo ha adeguato la normativa per favorire l’accesso ai finanziamenti anche per aziende che abbiano disponibilità iniziali meno ampie. Aveva però già dichiarato che si sarebbe aspettato risposte sicuramente più celeri, che per ora mancano. A conclusione dell’interrogazione chiede inoltre “quali altre azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per risollevare il territorio gelese, già duramente colpito dalla crisi industriale e ormai allo stremo”.

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