“Area crisi prorogata”, serve uno scatto deciso per l’accordo di programma e gli investimenti

 
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Gela. Fino al prossimo dicembre. C’è una proroga per le aree di crisi complessa, inserita nel decreto ex Ilva ora al Senato. Per il gruppo del Movimento cinquestelle si tratta di “una speranza in più per imbastire politiche di rilancio industriale in Sicilia”, come spiega il senatore Ketty Damante. Una copertura prevalentemente per gli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo, in città così come a Termini Imerese. “Le suddette aree hanno pagato un prezzo carissimo per le rispettive violente crisi che hanno colpito le imprese del territorio negli anni: grazie al nostro emendamento, arrivano gli stanziamenti e le dovute tutele per tanti lavoratori che altrimenti finirebbero in mezzo a una strada”, dice Damante in una nota.

Rimangono invece ancora tanti interrogativi sull’accordo di programma e sugli investimenti. Era stato rinnovato fino al prossimo ottobre. Ad oggi, non c’è l’avviso di Invitalia per gli investimenti, con un totale di poco più di ventuno milioni di euro. Non ci sono dati aggiornati né indicazioni sulle proposte avanzate da aziende e privati interessati ad insediarsi nell’area di crisi che ricomprende oltre venti Comuni, con Gela capofila. Solo un investimento è stato fino ad ora concretizzato, con il primo avviso di Invitalia. Per il resto, invece, rimane da impegnare un budget da ventuno milioni di euro che non è stato incrementato seppur siano molteplici le esigenze, in un territorio che avrebbe bisogno di maggiori risorse per una ripartenza mai concretizzata a pieno ritmo.

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