Atti sessuali con una minore, madre smentisce figlia: accuse anche ad agricoltore

 
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Ragusa. Ha smentito la versione della figlia, ancora minorenne. Una donna, di nazionalità romena, è stata sentita dai giudici del collegio penale del tribunale di Ragusa, davanti ai quali si sta celebrando il dibattimento per presunti atti sessuali che sarebbero stati consumati proprio con la minore. Ne rispondono un sessantenne ed un giovane magrebino. La testimone ha spiegato che la figlia avrebbe perso la verginità, con un rapporto sessuale consensuale, avuto con il giovane magrebino, all’epoca dei fatti suo fidanzato. La ragazza aveva meno di quattordici anni. La madre ha escluso che il sessantenne, operatore nel settore agricolo, avrebbe pagato per avere rapporti con la figlia. I pm della procura di Ragusa, però, ritengono che la minore venisse abusata, dietro il versamento di somme di denaro. I fatti si sarebbero verificati nelle campagne della fascia trasformata, tra le zone del ragusano e quelle locali. Madre e figlia, per un certo periodo, avrebbero trovato ospitalità in un’abitazione rurale, a Macconi, messa a disposizione dal sessantenne. L’uomo, difeso dal legale Salvo Macrì, ha sempre respinto le accuse.

La madre della minore venne coinvolta nell’indagine ed è stata condannata in un giudizio separato. Per gli inquirenti, sarebbe stata lei a fare da tramite con i presunti clienti che chiedevano di avere rapporti con la figlia. Una vicenda emersa tre anni fa e che condusse gli investigatori ragusani ad effettuare degli arresti. La donna sentita in aula si ripresenterà alla prossima udienza, fissata a settembre, perché il suo esame deve proseguire, con il supporto di un traduttore dal romeno.

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