Bambini costretti a vaccinarsi a Caltanissetta: “La loro vita vale meno di una fiala”

 
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Gela. Negato il vaccino anti covid-19 ai bambini che non hanno compiuto 12 anni di età. O meglio, per vaccinare i più piccini, in città, bisogna raggiungere un target di almeno dieci prenotazioni. Da tre settimane i richiedenti non soddisfano le richieste dell’Asp di Cl2 retta da Alessandro Caltagirone che, dopo giorni di attesa, dirotta le famiglie gelesi a Caltanissetta dove il vaccino è possibile iniettarlo. “Credo non sia giusto – lamenta un genitore – avere un hub vaccinale così importante e costringere ugualmente i gelesi a mettersi in strada con tutti i rischi e pericoli, oltre ad arrecare disagi a chi lavora”.

La vicenda va avanti da settimane nell’indifferenza dei politici, forse troppo impegnati a riorganizzare le fila in viste delle imminenti tornate elettorali. Intanto, nonostante i click-day, sfociati in circa 400 assunzioni straordinarie, e l’utilizzo gratuito del Palacossiga (messo a disposizione dell’Asp dal comune di Gela e negato alla collettività per l’uso sportivo), ancora oggi non si riesce in città a garantire un servizio vaccinale efficiente a contrastare la pandemia da Covid-19 secondo le direttive nazionali.

E’ di ieri la notizia del centosessantesimo decesso da covid di paziente gelese, dall’inizio della pandemia. I contagiati, secondo l’ultimo report diramato dall’Asp di Caltanissetta, sono 790. Numeri considerevoli che preoccupano anche se l’hub allestito al Palacossiga sembra vuoto. “Al Palacossiga ho notato almeno 50 lavoratori a non fare nulla – accusa una donna – mentre, dopo un’ora di attesa per vaccinare mio figlio, sono stata raggiunta da uno di questi operatori. Mi hanno invitata a recarmi a Caltanissetta perché a Gela non si è ancora raggiunto il numero minimo a vaccinare bambini che non abbiano compiuto il dodicesimo anno di età. Devo, quindi, aspettare i comodi altrui – incalza la dona – Nel frattempo che si raggiunga il target imposto, mio figlio potrebbe contrarre il Covid per chissà quale motivo. Segno che il valore di una fiala è più importante della vita stessa di un bambino”.

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