Buio sulle aziende della call di Invitalia e sull’accordo di programma, il caso torna in consiglio

 
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Gela. In base ai numeri, almeno quelli conosciuti ufficialmente, sono 432 le proposte presentate per l’avvio di attività economiche e di produzione. Dati che vennero comunicati da Invitalia, dopo la call lanciata nel percorso legato all’area di crisi industriale. A nove mesi dalla chiusura di quella fase, però, non si sa altro. Non si conoscono le aziende che sarebbero pronte ad investire né si comprende quale possa essere il cronoprogramma per la chiusura di un accordo di programma, quasi infinito. La vicenda verrà portata nuovamente in consiglio comunale.

Chi ha chiesto di investire? Sono stati i due indipendenti Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti a firmare un’interrogazione, diretta alla giunta, in questo caso soprattutto al sindaco Domenico Messinese e al suo vice Simone Siciliano, che seguono il dossier Eni, comprensivo di accordo di programma e area di crisi complessa. Insomma, Cirignotta e Torrenti, pronti a battezzare il progetto politico centrista in consiglio comunale, vogliono capire cosa ci sia dietro a tutto questo silenzio, in una fase che invece imporrebbe assoluta trasparenza. La parola passa a chi il dossier l’ha seguito fin dal momento dell’ingresso a Palazzo di Città.

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