Cambia il progetto del nuovo porto? “Una Buona Idea”: “Torneremmo indietro di vent’anni”

 
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Gela. Ripartire da zero, significherebbe andare indietro di vent’anni. Gli esponenti del movimento Una Buona Idea sono contrari ad ogni ipotesi di revisione del progetto che dovrebbe condurre alla realizzazione del nuovo porto rifugio, che ancora deve superare tutti gli ostacoli del perenne insabbiamento. “Il progetto fu seguito passo dopo passo fino all’avvio dell’istruttoria presso i Ministeri
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle attività culturali e del turismo – dicono in una nota – l’avvio fu consentito anche grazie allo stanziamento obbligatorio di circa sessantamila mila euro, ottenendo dopo ben sette anni, nel 2015, tutti i pareri ministeriali e regionali, oltre a prevedere il capitolo di spesa nel bilancio regionale, tutt’ora presente. Ora, questa amministrazione, tra l’altro senza averne titolo, dato che il nostro è un porto regionale, riparte da zero con un masterplan presentato lo scorso 21 dicembre”.

Un cambio di rotta? Quindi, niente ipotesi alternative rispetto al progetto già finanziato. “L’unica strada percorribile è quella di completare gli ultimi incartamenti – si legge ancora – e passarlo al vaglio della commissione regionale per poi, una volta ottenuto anche il risultato del campionamento della caratterizzazione della sabbia, definire la gara tramite l’Urega. La somma di sessantasette milioni di euro, utile per il primo stralcio funzionale non deve spaventare nessuno. Sono soldi già previsti dal Programma Operativo Fesr Sicilia 2014-2020”. Una vicenda, quella del porto rifugio, che tra finanziamenti, sabbie da caratterizzare, passi indietro e poi in avanti, si conferma quasi un’utopia in cerca di soluzione.

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