Centrodestra, partiti non trovano l’unità: big dei voti e non allineati possono spiazzare tutti?

 
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Pellegrino, Scerra e Sammito

Gela. Big dei voti, grandi vecchi e potenziali novità. Nel centrodestra locale trovare l’unità, missione data quasi per scontata fino a pochi mesi fa, è diventata un’impresa di quelle difficili da finalizzare. Palermo e Roma, attraverso le segreterie dei partiti, a loro volta non facilitano il compito. Imperativi categorici non ne arrivano e di conseguenza la geografia d’area va a corrente alternata. I meloniani di Fratelli d’Italia, mai veramente compatti al loro interno, vogliono comunque un ruolo e non cedono rispetto alla proposta del capogruppo consiliare Vincenzo Casciana. C’è stata una forte concorrenza interna ma alla fine i vertici ufficiali del partito hanno dato il via libera. Proposta che è stata confermata dal presidente provinciale del partito Gianluca Nigrelli ma che in verità non ha fatto breccia nei cuori dei potenziali alleati. I cuffariani della Dc si sono subito smarcati, facendo rotta verso il patto con i renziani, nel tentativo di convincere pure pezzi importanti del centrodestra. I forzisti sembrano tentati ma ci sono accordi da rispettare, in primis quello nisseno con il partito della Meloni. Nessuno nega che Italia Viva, Dc e Forza Italia volessero tentare la sortita con la candidatura a sindaco dell’ingegnere Grazia Cosentino, ad oggi non ufficializzata ma posta come opzione consistente nel rapporto con altre anime del centrodestra. Fratelli d’Italia e pure la Lega non hanno mollato e rilanciano la coalizione “pura”. I centristi di Noi Moderati hanno chiesto che si ritorni al passo iniziale, senza troppe fughe in avanti. Negli ambienti del centrodestra, soprattutto di quello non allineato a segreterie di partito, le grandi manovre sembrano poter condurre ad un risultato che dovrebbe essere ufficializzato a giorni. Lo ha fatto intendere il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, confermando che correrà ancora per l’assise civica (cinque anni fa risultò il più votato nella coalizione pro-Greco). Ha spiegato di avere un candidato a sindaco e le sue scelte verranno ufficializzate, probabilmente in settimana. Starà nell’alveo del centrodestra dei partiti, data la vicinanza a Forza Italia, oppure andrà verso un patto per la città, come contenitore per ricomprendere i non allineati? In movimento sono da settimane pure gli esponenti vicini all’ex parlamentare Ars Pino Federico. Proprio Federico ha avuto incontri e interlocuzioni, senza troppo irrigidirsi intorno alle appartenenze di partito. Lui stesso e i suoi hanno dialogato sia con forze progressiste, Pd compreso, sia con l’area di centrodestra, compresa quella del sindaco Lucio Greco. “Stiamo lavorando”, commenta brevemente il consigliere comunale Gabriele Pellegrino, il più votato in assoluto cinque anni fa. Il centrodestra ufficiale può fare a meno di queste anime, anzitutto su un piano strettamente di voti? Né Sammito né il gruppo di Federico seguono con trepidazione il travaglio interno al centrodestra dei partiti, che peraltro non sempre li ha trattati alla pari. Di conseguenza, non è da escludere che i big dei voti qualcosa possano tentarla, con un progetto non necessariamente a traino del centrodestra dei partiti, seppur in quest’area si siano spesso ritrovati.

Da settimane, uno dei profili più osservarti è quello dell’attuale consigliere comunale FdI Salvatore Scerra, il cui nome era nell’iniziale rosa dei pretendenti meloniani alla candidatura a sindaco. Il partito sembra però concentrato su altre soluzioni. La scorsa settimana, ambienti anche vicini allo stesso Scerra, hanno fatto trapelare l’interesse del partito nazionale a valutare ancora. Il presidente provinciale Nigrelli ha escluso categoricamente. Scerra, fino ad ora ma mai pubblicamente, ha ribadito che non intende prendere le distanze dal partito. Nell’eventualità di un patto per la città, con forze ed esponenti a lui comunque vicini, potrebbe vagliare un sostegno oppure una partecipazione attiva? Indicazioni ufficiali non ne ha mai date e probabilmente quella del profilo basso è una strategia che manterrà, almeno in questo scorcio. Cinque anni fa, così come oggi, era tra i potenziali papabili alla guida della coalizione di centrodestra che alla fine virò sui leghisti. La vicenda Ipab è una variabile che lui stesso sta affrontando ma un suo ruolo nelle strategie in via di definizione, praticamente nessuno lo mette in dubbio. Al termine delle amministrative del 2019, sotto il simbolo della civica “Avanti Gela”, ispirata dal gruppo di Federico, risultò il secondo in assoluto quanto a voti, dietro solo a Pellegrino. Il centrodestra deve trovare soluzioni che al momento sono poco decifrabili. E’ certo comunque che fuori dal circuito ufficiale dei partiti, nessuno rimane con le mani in mano.

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