Cgil: “Aziende e lavoratori in sofferenza per bonus 110, impedire infiltrazioni criminali”

 
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I vertici territoriali della Cgil

Gela. Il territorio può ripartire economicamente solo se il lavoro non viene soffocato. Tra le preoccupazioni espresse dal direttivo della Cgil, che si è riunito nella sede di Piano Notaro, ci sono sicuramente l’incidenza della corruzione, rifacendosi ai dati forniti da Anac, ma anche le difficoltà di tante aziende che potrebbero fare da terreno fertile per l’intervento di capitali illeciti. “Il blocco della cessione dei crediti ha colpito tante aziende, anche locali, che hanno investito sui cantieri del bonus 110 per cento – dice il segretario Fillea Francesco Cosca – doveva essere una boccata d’ossigeno per tante aziende e per migliaia di lavoratori. Invece, sta diventando una sofferenza. Le aziende tardano con i pagamenti in cassa edile, i lavoratori non vengono retribuiti alle scadenze previste e le difficoltà sono tante. Ho segnalato, alla presenza del segretario confederale Rosanna Moncada e di quello regionale del sindacato Alfio Mannino, che bisogna impedire l’intervento di capitali sospetti, con la criminalità che potrebbe approfittare delle difficoltà economiche delle aziende, per impadronirsene. L’attenzione deve essere alta e siamo pronti a sederci ad un tavolo con tutte le istituzioni”. La stessa Moncada ha richiamato i dati sulla percentuale di incidenza della corruzione, che secondo Anac è elevata nell’intera provincia. “Di certo non possiamo mostrarci stupiti del dato o derogarne ad altri le responsabilità. La corruzione rappresenta purtroppo uno dei mali endemici della pubblica amministrazione, un vero e proprio cancro sociale e non è solo relegata al Sud del paese o alla nostra provincia. Cionondimeno i fatti di cronaca ci consegnano una realtà per cui non possiamo parlare di semplici fattori di rischio. Siamo la terra del sistema Montante e questo non è il frutto di alcuna percezione o sensazione, ma è la certezza dell’esistenza di una fitta rete di relazioni che ha abbracciato politica, forze dell’ordine, informazione, imprenditoria, amministrazioni, affinché si creasse, appunto, un sistema corrotto di controllo e gestione della cosa pubblica. Siamo anche la terra in cui pubbliche amministrazioni che gestiscono enormi risorse continuano ad elargire incarichi con grande disinvoltura e se anche non si profila un esplicito sistema di corruzione di fatto la gestione spregiudicata della cosa pubblica genera un sistema che corrompe le coscienze. Si insinua – dice Moncada – come un virus che si propaga alla stessa stregua di una pandemia. Siamo convinti che la vera lotta alla corruzione passa attraverso la consapevolezza di ciascuno di noi, soggetti pubblici, privati, cittadini, sindacati, che è una lotta di tutti e per noi come Cgil la lotta alla corruzione rappresenta il primo elemento di lotta affinché si possa garantire quel modello sano e trasparente che deve essere patrimonio non solo della pubblica amministrazione ma dell’intera comunità. Ma questo non solo lo diciamo e lo scriviamo ma soprattutto lo mettiamo in atto”.

La caduta del governo Draghi, inoltre, va valutata con attenzione rispetto agli effetti che può avere sul territorio. “Non possiamo permetterci di perdere un progetto come quello della nuova tangenziale – dice ancora Cosca – Anas deve dare certezze e non possiamo ammettere rallentamenti. Purtroppo, con la crisi di governo e con le scadenze elettorali, la politica pensa ad altro”. La Cgil locale, tra le altre cose, attende risposte dal municipio per la sede della cassa edile. “Abbiamo ottenuto un servizio per la città – dice ancora Cosca – ma riposte non ne abbiamo avute. L’assessore Liardi ci ha quasi ripreso quando abbiamo chiesto che intenzioni abbia l’amministrazione comunale. Non ci sembra il metodo giusto. A Mussomeli, la sede è stata subito individuata. Noi, invece, aspettiamo ancora risposte”. Il sindacato, purché ci siano garanzie vere di compatibilità ambientale, non si schiera contro l’impianto rifiuti previsto dalla Regione. “Non siamo esperti o tecnici del settore – conclude Cosca – però, se l’impianto potrà operare nel rispetto dei parametri non daremo un no a prescindere. La priorità è il rispetto dell’ambiente”.

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