Compensi per l’emergenza rifiuti e un risarcimento danni, Tekra ancora dai giudici amministrativi

 
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Gela. Tekra, ancora oggi, continua a gestire in proroga il servizio rifiuti e lo farà almeno fino al prossimo maggio, in attesa del passaggio all’in house Impianti Srr. I rapporti tra gli imprenditori campani e Palazzo di Città non sono affatto idilliaci e il gruppo ritiene di aver subito una notevole perdita economica da un canone che negli anni non è mai stato aggiornato. Di recente, i legali dell’azienda si sono rivolti alla giustizia amministrativa. Proprio ai magistrati si rivolgeranno ancora una volta, dopo che a gennaio è arrivato il no del Tar alla richiesta di pagamento dei compensi per l’attività straordinaria svolta durante l’emergenza rifiuti di cinque anni fa, sulla scorta di un’ordinanza dell’ex sindaco Domenico Messinese (che fu successivamente dichiarata illegititma sempre dai giudici amministrativi). Dal Tar il diniego a Tekra è stato formalizzato anche rispetto alla richiesta di risarcimento danni. Una decisione che ha portato gli imprenditori campani ad impugnare in appello, al Cga.

Il corrispettivo per le attività ulteriori svolte a seguito dell’ordinanza di Messinese non può essere riconosciuto perché “ha la sua fonte in un provvedimento illegittimo ed annullato da questa sezione”, si legge nelle motivazioni della decisione del Tar che è stata impugnata. Escluso anche il risarcimento, visto che la domanda avanzata dai legali dell’azienda campana “è inammissibile per violazione del principio del ne bis in idem. Infatti, come correttamente eccepito dal Comune, tale domanda è stata già respinta e su tale capo della sentenza di primo grado si è formato il giudicato”, è riportato nella stessa sentenza Tar. L’azienda però si rivolgerà ancora una volta alla giustizia amministrativa. L’ammontare richiesto supera i centomila euro. L’amministrazione comunale ha autorizzato la costituzione per opporsi. Nel procedimento al Tar era stato dato mandato al legale Serena Viola.

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