Concessione edilizia per costruire in contrada Bitalemi, “indagine deve proseguire”: accolta opposizione

 
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La concessione ha consentito a privati di costruire in contrada Bitalemi

Gela. La concessione edilizia che venne rilasciata per l’avvio di lavori privati nei pressi di contrada Bitalemi, a ridosso della raffineria Eni, non sarebbe regolare. L’autorizzazione firmata dai tecnici del Comune contrasterebbe con vincoli e limitazioni urbanistiche, che gravano su quella zona, molto importante anche da un punto di vista archeologico. Il gip Lirio Conti non ha accolto la richiesta di archiviazione dell’indagine, avanzata dai pm della procura. Vanno effettuate ulteriori verifiche. Una decisione arrivata dopo aver ritenuto fondata l’opposizione all’archiviazione, presentata dal presidente dell’associazione “Aria Nuova” Saverio Di Blasi e dal legale che lo assiste, l’avvocato Salvo Macrì. Il difensore, davanti al gip, ha elencato una serie di ragioni tecniche, che non giustificherebbero la scelta di stoppare l’indagine, avviata su un esposto proposto dalla stessa “Aria Nuova” e da un’altra associazione, “Amici della Terra”. L’inchiesta, in questa fase, è contro ignoti, anche se il legale dell’associazione “Aria Nuova” (la sola ad aver proposto opposizione all’archiviazione) ha messo in risalto diverse possibili incongruenze nell’iter amministrativo.

L’iniziale preavviso di diniego, che sembrava dover bloccare sul nascere il permesso di costruire, portò invece al rilascio, dopo le deduzioni tecniche fatte pervenire dai privati interessati a costruire. Aspetti che secondo gli ambientalisti vanno verificati. Il gip ha accolto la richiesta, disponendo che i pm della procura approfondiscano aspetti, forse rimasti ancora troppo sottotraccia.

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