Confronto sindaco-parlamentari, si valutano strutture quarantena: Di Paola, “su tamponi troppi ritardi”

 
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Gela. Da eventuali strutture, anche alberghiere, da usare per ospitare chi deve sostenere la quarantena e i sanitari impegnati in prima linea, ai contatti con Eni e fino alle emergenze nei servizi sanitari. Il quadro dell’allerta Covid in città il sindaco Lucio Greco, questa mattina, l’ha fatto con diversi parlamentari del territorio, sia nazionali che regionali. In videoconferenza, c’erano i grillini Pietro Lorefice, Nuccio Di Paola, Ketty Damante e Dedalo Pignatone, la deputata nazionale di Forza Italia Giusi Bartolozzi e il parlamentare regionale del Pd Giuseppe Arancio. Alla riunione ha preso parte il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito. I punti che ancora preoccupano riguardano reparti strategici del “Vittorio Emanuele”, che non sono pienamente attivi. “La tempistica, però – dice Di Paola – l’ha definita il governo regionale, che ha indicato le date del 10 aprile e del 20 aprile. Bisognerebbe chiedere interventi immediati alla presidenza della Regione, che può autorizzare un anticipo delle date previste”. Il senatore Lorefice, durante il confronto, ha spiegato che per avere risposte immediate il sindaco dovrebbe convocare un tavolo di confronto, con la partecipazione dei riferimenti istituzionali della Regione, dall’assessore ai manager Asp. “Solo in questo modo – spiega – sarà possibile avere risposte dirette. Altrimenti, si rischia di far slittare ulteriormente i tempi e in una fase di massima emergenza come quella attuale nessuno se lo può permettere. Tutti devono assumersi le responsabilità del caso”. Uno dei nodi principali dell’emergenza sanitaria riguarda i tamponi e i numeri non sono dei migliori. C’è la necessità di un rafforzamento, come per i laboratori di analisi. Lo stesso Di Paola ha spiegato che serve accelerare. “E’ indubbio che ci siano stati ritardi da parte della Regione – aggiunge – in questa fase, c’è carenza di reagenti e il problema vero non è fare i tamponi, anche in città se ne possono effettuare cento in un giorno, ma la questione vera riguarda l’analisi. I laboratori devono essere implementati, perché per ottenere risultati i tamponi vanno analizzati entro cinque giorni. Non è possibile che chi ha già sostenuto il periodo di quarantena debba attendere senza avere certezze sui tamponi”.

A Palazzo di Città, sono arrivati i fondi stanziati dal governo per l’emergenza alimentare, mentre si attendono quelli della Regione, che ammontano a quasi 1 milione 500 mila euro. Bartolozzi ha spiegato che dovrebbero essere accreditati al municipio entro i primi giorni della prossima settimana, anche se i grillini hanno fatto capire che su questo fronte servono certezze immediate. Il sindaco Lucio Greco, che ha coordinato l’incontro, ha confermato i contatti con Eni, ad iniziare dalla fornitura di dispositivi di protezione, e se l’azienda sembra disponibile ad interventi di altro tipo. Si sta valutando la possibilità di adibire immobili di proprietà del Comune o strutture private (tramite un’eventuale convenzione) per ospitare chi deve sostenere la quarantena ma anche i sanitari in prima fila, così da evitare contatti con i familiari.

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