Congresso Fiom, Gauci: “Troppi ritardi su investimenti, politica dia un cambio di rotta”

 
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Gela. La politica, soprattutto quella locale, deve dare segnali al mondo del lavoro. Il segretario provinciale della Fiom-Cgil Orazio Gauci l’ha spiegato nel corso del suo intervento, con la relazione presentata al congresso provinciale della sigla dei metalmeccanici da lui guidata. “Troppi ritardi negli investimenti programmati – ha detto – non si hanno più notizie dei trentadue milioni di euro delle compensazioni Eni. Serve una svolta, un cambio di rotta netto”. La Fiom è contraria a qualsiasi ipotesi di “chiusura dei giacimenti minerari”. Per il sindacalista, non si possono più accettare nulla di fatto determinati da iniziative istituzionali come la legge 488 e da investimenti fittizzi che sono serviti solo ad arricchire pochi. Sono tanti i lavoratori dell’indotto di Eni che attendono risposte sul loro futuro. Gauci è stato chiaro, “non è ammissibile l’uso indiscriminato dei contratti a termine”. “Argo-Cassiopea”, il progetto sul gas di Enimed, è stato più volte richiamato nell’intervento del segretario Fiom. “I tempi si sono allungati sempre di più mentre la componentistica è arrivata quasi esclusivamente dal nord Italia”, ha continuato. Il sindacalista, davanti a tanti lavoratori e delegati, ha comunque dato atto di un progressivo sblocco degli investimenti Eni, anche se c’è ancora molto da fare.

Metalmeccanici e più in generale gli operatori del settore locale vedono un potenziale sviluppo che non può fare a meno dell’industria. “Gli accordi sottoscritti – ha detto il segretario provinciale della Filctem Gaetano Catania – non prevedevano solo bonifiche ma anche investimenti e innovazione. Per troppo tempo il progetto “Argo-Cassiopea” è rimasto al palo. Non si crea sviluppo con i parchi fotovoltaici o eolici. Il governo locale non ha tenuto in considerazione l’industria. Va bene il turismo culturale e archeologico ma la politica locale non ha creato una vera alternativa all’industria”. I vertici Fiom, anche nell’intervento del segretario generale regionale Roberto Mastrosimone, hanno nuovamente contestato un sistema di appalti “al massimo ribasso” e forme di lavoro sempre più precarizzate.

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