Crisi finanziaria, Greco segue gli sviluppi: stretta finale e su rendiconto numeri in evoluzione

 
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Greco, gli assessori Faraci e Morselli e il presidente del consiglio Sammito

Gela. Tutto, o quasi, ruota intorno ai numeri del rendiconto 2021 e di un disavanzo che dovrà poi trovare copertura nelle soluzioni del piano di riequilibrio. Sono queste le priorità attuali, anche dopo le dimissioni del sindaco Lucio Greco, e la giunta le sta mantenendo in cima alla lista delle cose da fare. Anche oggi, così come all’indomani delle dimissioni del primo cittadino, non sono mancati gli incontri, anzitutto con il collegio dei revisori. Dovrà essere rilasciato il parere al rendiconto, che si preannuncia come una vera e propria relazione sullo stato di salute delle finanze del municipio. L’avvocato Greco, anche questa mattina, ha ribadito che la situazione attuale di forte crisi è stata ereditata dalla sua amministrazione. La chiave di volta dell’operazione “verità” si è avuta con le dimissioni dell’ex dirigente Alberto Depetro e con l’attività di verifica imposta dal collegio dei revisori e dalla stessa Corte dei Conti. Ieri, assessori ed esponenti pro-Greco hanno avuto un incontro informale con il primo cittadino. L’avvocato, seppur fuori dalla scena (per il momento), segue lo sviluppo delle procedure in corso. Rendiconto e correttivi sono imprescindibili. La Corte dei Conti è stata informata di quanto si è verificato in municipio, con le dimissioni del sindaco e la necessità di avere il parere dei revisori, che potrebbe essere rilasciato a giorni. Tutti gli assessori sono al lavoro, compreso il vicesindaco Mariangela Faraci, che attualmente guida la giunta e deve mantenere l’attenzione alta sugli uffici finanziari. Pare che l’entità del disavanzo possa risultare maggiore rispetto alla soglia dei novantasei milioni di euro, accertata nello schema approvato dalla giunta.

E’ probabile che con le ulteriori verifiche in corso si possa superare la linea dei cento milioni di disavanzo. Un peso enorme per il Comune che dovrà trovare riparo nel piano di riequilibrio, qualora venisse autorizzato dai magistrati contabili. Senza questo risultato, difficilmente il sindaco ritornerà sulla propria decisione di lasciare, spinta da un’evoluzione della seduta di lunedì che alla fine l’ha convinto a seguire le indicazioni pervenute dai suoi stessi alleati. Era, del resto, l’unica via per aggirare la sfiducia.

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